Storia del Museo delle Grigne

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Il Museo delle Grigne di Esino Lario è il primo museo locale della Provincia di Como, nato negli anni Trenta ad opera dell'allora parroco Don Rocca con lo scopo di far conoscere al pubblico le peculiarità del territorio.

Il Museo della Grigna dal 1935 Negli anni Trenta, gli scavi per la costruzione di nuove case ai margini degli abitati fecero venire alla luce delle tombe celtiche e romane con interessanti reperti archeologici quali spade, attrezzi, monili, recipienti di terracotta e monete.

Il parroco don Giovanni Battista Rocca, botanico appassionato, aprì allora, nel 1935, il primo museo locale della provincia di Como nella cappella del cimitero abbandonato a valle dell'attuale chiesa parrocchiale.

Ad arricchire le collezioni concorsero appassionati che possedevano fossili come la famiglia Grassi e l'ingegner Pietro Pensa che fin da giovane nutriva la passione per tutto ciò che riguardava il paese.

La raccolta, arricchita con altro materiale, viene inaugurata nell'agosto del 1947 da Don Rocca che nel frattempo aveva istituito una collaborazione con la Società Geologica Lombarda. Durante la seconda guerra mondiale il patrimonio della raccolta si disperde;

Purtroppo, durante la guerra, alcuni ricercatori ed archeologisi appropriarono di oggetti trovati negli arredi funebri con il pretesto di studiarli, senza peraltro certificare i modi e i luoghi delle scoperte, così che oggi manca un’importante documentazione su quanto avvenuto allora. Rimangono i reperti archeologici poiché depositati presso il Museo di Varese.

Indice

Il Museo delle Grigne dal 1959

Nel 1957 l’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Ing. Pietro Pensa, riprende l’iniziativa e nel 1959 istituisce nuovamente e ufficialmente il Museo delle Grigne di Esino Lario.

Dopo vari contatti tra don Giovanni Battista Rocca e l'ingegner Pietro Pensa, sindaco di Esino Lario, il Museo delle Grigne passò all'amministrazione comunale nel 1959 e venne riaperto nella piazza del Municipio con nuove collezioni.

Vennero restituiti alcuni reperti messi al sicuro a Varese durante la guerra. Venne arricchita, soprattutto per merito del professor Piermaria Pensa, primo conservatore del museo, la collezione di fossili, catalogata ed illustrata dalla professoressa Carla Rossi Ronchetti dell’Ist. di Paleontologia di Milano.

Poco alla volta, per la passione del sindaco Pietro Pensa, con la collaborazione del professor Paolo Boncompagni, vennero aggiunte delle vetrine con reperti archeologici e ambientazioni naturali delle fasce fitoclimatiche, una raccolta di farfalle e vivaci rappresentazione del mondo dei Celti.

Venne pure aggiunta l’illustrazione delle attività legate alla ricerca ed alla produzione del ferro che tanta importanza ebbe nell'economia e nella storia del territorio.

Trovarono posto anche gli oggetti della vita quotidiana legati alla coltivazione del terreno, alla lavorazione della canapa e della lana e fu ricreato, con materiale autentico, il "casello", la baita sui maggenghi dove per tanti mesi si svolgeva il lavoro agricolo, la cura degli animali e la produzione del formaggio.


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Nel 1967 il Consiglio Comunale di Esino Lario dota il museo di uno statuto. I collaboratori sono una decina, tra cui due medici ospedalieri, un geologo, uno studente di ingegneria, un artigiano, rappresentanti della scuola, impiegati del Comune e della Pro Loco, viene nominato un conservatore e nel 1976 la Commissione di consulenza si allarga seguendo le indicazioni della Regione Lombardia. Si fanno visite guidate e gli oggetti esposti sono illustrati con chiari pannelli esplicativi. Tra le iniziative didattiche (molte ancora in progetto) vi sono conversazioni sulla storia locale. Si vorrebbe che il museo diventasse un vero e proprio centro culturale. Preoccupato che il museo vada a finire come quello precedente, l'Ingegner Pietro Pensa coinvolge la Comunità Montana della Valsassina, consorziandosi anche col Museo di Premana, in modo di coordinare gli sforzi e di non fare doppioni, ed crea stretti collegamenti con il Museo Civico di Lecco. Nel 1979, in un'ottica di sussidiarietà viene istituito il Museo Territoriale della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera che coordina e raggruppa il Museo della Grigna, il Museo di Premana, il Museo di Primaluna e il Museo di Varenna.

La gestione dell'Associazione Amici del Museo delle Grigne

Dal 1993 il museo è gestito dall’associazione Amici del Museo delle Grigne che ne cura gli allestimenti e le visite, promuove pubblicazioni, mostre e progetti culturali ad ampio respiro.

Nel 1998 viene istituita l'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus con lo scopo di valorizzare il Museo delle Grigne ed incrementare la sua collezione. La gestione del museo è affidata dal Comune all’associazione che è composta da un gruppo di volontari che si impegnano nella manutenzione ordinaria del museo e all’organizzazione di iniziative culturali e conferenze relative al territorio, alla cultura e alla storia. La stessa associazione dal 2008 è anche Ente gestore dell'Ecomuseo delle Grigne, proprio per la vocazione di valorizzazione del territorio e per le forti interconnessioni tra lo spazio “museo” e gli “ambienti” da lui descritti.

Nel 2005 viene terminata la nuova sede del Museo delle Grigne in collaborazione con il Parco Regionale della Grigna Settentrionale (gestito dalla Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera). Sono in corso presentazioni di progetti per l'allestimento del nuovo museo focalizzato sull'ambiente del parco.

Dal 2008 il museo fa parte del Sistema Museale della Provincia di Lecco ed è parte integrante dell’Ecomuseo delle Grigne, riconosciuto da Regione Lombardia.

Il Museo delle Grigne dal 2016

In occasione dell’incontro mondiale di Wikipedia, nel 2016, il museo è stato riaperto nella nuova sede nel parco di Villa Clotilde con un percorso espositivo arricchito, un allestimento interamente rinnovato e una serie di strumenti tecnologici che uniscono il rigore scientifico ad una narrazione audio-visiva chiara e coinvolgente grazie ad un finanziamento Interreg del Comune di Esino Lario, alle vetrine donate da Fiorenzo Barindelli e ai progetti dell’associazione Amici del Museo delle Grigne.


Il ruolo del Museo delle Grigne, nell’ambito socio-culturale del territorio, è ancora oggi fondamentale. Il museo conserva e testimonia l’evoluzione dell’uomo e del suo ambiente dalle sue origini sino ad oggi. Per questo motivo le raccolte sono organizzate in tre distinte sezioni, collegate dalla logica della territorialità, dedicate alla geologia, allo studio della flora e della fauna ed alla storia locale.

Il Museo delle Grigne si propone quindi di recuperare la cultura locale, di far scoprire ai visitatori l’importanza storica e geologica del territorio e di mantenere viva nella memoria della popolazione residente le proprie origini, le proprie tradizioni, la propria cultura.


Cronologia

  • Agosto 1947: Inaugurazione del Museo di Esino Lario. Il Parroco Don Rocca inaugura il Museo di Esino Lario
  • 1959: Creazione del Museo delle Grigne. Il Museo Civico di Esino Lario, detto "Museo delle Grigne" è fondato nel 1959, con sede in Piazza del Municipio, attuale Piazza Pietro Pensa.
  • 29 ottobre 1967: Istituzione del Museo delle Grigne e del suo Statuto. Il Consiglio Comunale di Esino Lario istituisce il Museo delle Grigne, di proprietà comunale, dotandolo di proprio Statuto. Il museo viene costituito come proprietà del Comune di Esino Lario secondo le disposizioni della legge 22 settembre 1960, n. 1080 articolo 1. Il Museo è classificato come "museo minore" con decreto del 15 settembre 1965 dei Ministeri della P.I. e degli Interni.
  • 8 febbraio 1975: Modifiche allo Statuto del Museo delle Grigne. Il Consiglio Comunale di Esino Lario modifica lo Statuto del Museo delle Grigne con l'introduzione di nuovi capitoli.
  • 12 luglio 1974: Legge della Regione Lombardia sulla costituzione delle commissioni museali. La Regione Lombardia promulga la legge n. 39 relativa ai pubblici musei.
  • 27 febbraio 1976: Modifiche allo Statuto del Museo delle Grigne. Il Consiglio Comunale di Esino Lario modifica lo Statuto del Museo delle Grigne per rendere la Commissione di consulenza del Museo conforme alla legge n. 39 della Regione Lombardia.
  • 26 ottobre 1979: Istituzione del Museo Territoriale della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera. Il Consiglio Comunale di Esino Lario delibera per l'istituzione di un Museo Territoriale della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera con il compito di coordinare l'attività dei Musei componenti, allo scopo di ottenere il più proficuo ed armonico funzionamento nell'interesse degli utenti. Le istituzioni coinvolte sono la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera, il Comune di Esino Lario, il Comune di Premana, il Comune di Primaluna e la Pro Loco di Varenna. Ciascun museo conserva la sua autonomia culturale e amministrativa, ma indirizza le sue iniziative particolarmente in uno specifico campo, in modo che i conseguenti sviluppi risultino complementari. Il Museo della Grigna agisce nel campo geologico, mineralogico, naturalistico, archeologico e bibliografico. Il Museo di Premana agisce nel campo folcloristico dell'ambiente e del costume in generale e del piccolo artigianato ferriero. Il Museo di Primaluna agisce nel campo agricolo, pastorale, caseario, della media industria ferriera. Il Museo di Varenna agisce nel campo dell'avifauna. Viene creato un collegamento tra le istituzioni per organizzare manifestazioni e attività culturali coordinate, per promuovere un itinerario tra tutti i musei della rete e viene prevista la pubblicazione di una guida completa dei Musei della Comunità, di un catalogo unico e di una rivista annuale.
  • 30 ottobre 1980: Modifica allo Statuto del Museo Territoriale della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera. Il Consiglio Comunale di Esino Lario approva la nomina di un conservatore del Sistema Museale, incaricato di mantenere i collegameni tra i musei e di provvedere all'esecuzione di quanto stabilito dalla Commissione.
  • 2 novembre 1993. Il Comune di Lecco Ufficio Musei Civici invia all'Associazione Amici dei Musei del Territorio Lecchese l'elenco dei beni archeologici già protocollati dal Comune di Lecco.
  • 12 agosto 1998. Costituzione dell'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus.
  • Costruzione della nuova sede del Museo delle Grigne
  • Contatti con la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Regione Lombardia
  • 3 luglio 2007: sopralluogo della Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Regione Lombardia.
  • 16 luglio 2008, n. 2715 di protocollo: Relazione sul Museo delle Grigne. Relazione sul Museo delle Grigne sulle attività in corso e sui progetti futuri per il rinnovamento e la valorizzazione del museo inviata alla dott..sa Lorenzi della Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Regione Lombardia.
  • 1 ottobre 2008, n. 3606 di protocollo: Richiesta di aggiornamenti sulla sottoscrizione della Convenzione
  • Maggio 2009: Progetto di allestimento delle due sedi del Museo delle Grigne
  • Agosto 2013: Una Collezione di coleotteri delle Grigne è donata nel 2013 da Elisabetta Redigolo e collocata presso Villa Clotilde.
  • 2016. Trasferimento del Museo delle Grigne dalla sede di Piazza Pietro Pensa nel nuovo museo nel Parco di Villa Clotilde in via Montefiori 19.
  • 2018 Inaugura il nuovo allestimento del Museo delle Grigne a cura di Chiara Somajni e Catherine de Senarclens
  • 2019 Pubblicazione di Museo delle Grigne: Le radici del futuro / The roots of the future (primo volume)
  • 2022. Il Museo delle Grigne viene riconosciuto dalla Regione Lombardia.

Bibliografia

Voci correlate