Progetto completo Vestire i paesaggi

Centro di documentazione e informazione dell'Ecomuseo delle Grigne

Vestire i paesaggi Strade e vie di comunicazione 2010 Etnografia mestieri e folclore 2011 Trasformazioni ambientali e culturali 2012 Kit archivistici



Progetto completo di Vestire i paesaggi redatto nel 2009. Il progetto ha subito alcune modifiche rispetto a questa versione. In particolare la riformulazione degli archivi coinvolti: Archivio Comunale di Brivio, Archivio Comunale di Taceno, Archivio Comunale di Primaluna e Archivio Pietro Pensa. La versione sintetica del progetto è su Vestire i paesaggi.

Storie, volti, creature immaginarie, parole e oggetti dimenticati vestono ciò che ci circonda. Il paesaggio non è solo da ammirare e vendere in cartolina: è un universo vestito di strade, relazioni umane e progetti per far vivere, rivivere e trasformare il territorio. Realtà e finzione, passato e presente, si mescolano senza soluzione di continuità, per nutrirsi reciprocamente, dare senso e arricchire le nostre esistenze. A questo servono i beni archivistici e librari e a questo serve una rete. Archivi, biblioteche, musei, ecomusei, associazioni, parchi, Comuni e Province dialogano per conservare le vecchie e le nuove tracce, solleticare l'immaginario e permettere di osservare il mondo e la natura che ci circonda in modo sempre nuovo. Ricerche, catalogazioni, pubblicazioni, opere d'arte, momenti di formazione e incontro ci permettono di produrre nuovi panorami, capaci di far scorgere "altro" e "di più" nella realtà che ci circonda. 2009-2012

Indice

Obiettivi generali

  • “Vestire il paesaggio” arricchisce il paesaggio e la storia delle rappresentazioni del Bacino dell’Adda. Nonostante numerosi volumi e studi storici, fotografici, di architettura, arte e natura del Bacino dell’Adda, mancano interventi d’indagine e di diffusione integrata relativi a tutti quei progetti mai realizzati, edifici distrutti e ricostruiti, non luoghi, infrastrutture nascoste, conflitti, mestieri perduti, utopie. Il progetto vuole colmare questo vuoto culturale e grazie alla natura multidisciplinare della teoria del paesaggio, attinge a studi storici, artistici, architettonici e sociali, coinvolgendo ricercatori e professionisti dei diversi settori disciplinari.
  • “Vestire il paesaggio” sperimenta linguaggi per stimolare sensi e sensibilità diverse attraverso l’interpretazione dei beni archivistici e librari da parte di artisti e designer. La produzione di opere d’arte, di progetti di design e di laboratori relazionali permette di stimolare sensi e sensibilità diverse con un approccio innovativo alle fonti.
  • “Vestire il paesaggio” potenzia gli usi dei beni archivistici e librari conservati in più sedi, che diventano insieme fonte primaria per nutrire e produrre itinerari, presentazioni, incontri, laboratori, opere d’arte, formazione, Wikipedia, siti Internet esistenti, pubblicazioni, didascalie di musei, dépliant e cartoline, con il sostegno di professionisti.

Perché

Perché arricchire paesaggio e rappresentazioni del Bacino dell’Adda

Le risorse umane ed economiche delle istituzioni culturali e ambientali sono limitate e tendono a privilegiare progetti puntuali, piuttosto che programmi integrati e a lungo termine, mentre interventi d’indagine e di diffusione integrata relativi a progetti mai realizzati, edifici distrutti e ricostruiti, non luoghi, infrastrutture nascoste, conflitti, mestieri perduti, utopie del Bacino dell’Adda permettono

  • il lavoro in rete delle istituzioni pubbliche e private culturali e ambientali
  • la produzione, valorizzazione e diffusione integrata di nuovi contenuti sul Bacino dell’Adda.

Il paesaggio è soggetto semplice, immediato e apprezzato da un vasto pubblico. Interpretarne gli aspetti nascosti con

  • opere d’arte
  • progetti di design
  • laboratori relazionali

permette di diffondere a questo vasto pubblico aspetti del Bacino dell’Adda che non emergono dagli studi condotti fino ad ora.

L’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus, con la produzione dell’opera d’arte di Rossella Biscotti, ha dimostrato che il paesaggio può essere un punto di partenza per attività, approfondimenti e visioni. L’opera di Rossella Biscotti prodotta a partire dal fondo fotografico dell’Archivio Pietro Pensa è una video installazione che mostra frammenti di montagne accompagnati da un suono catturato con una sonda all’interno di rocce e terreno. La scelta dei frammenti proiettati a pieno schermo e il colore delle immagini alterato dal tempo trasformano paesaggi familiari in nuovi luoghi irriconoscibili, producendo un nuovo paesaggio che evoca il passare del tempo, le trasformazioni dei luoghi. La documentazione dell’archivio si mostra e allo stesso tempo si veste di nuovi significati, avvicinando un pubblico non necessariamente interessato all’arte ad una lettura articolata di un’opera e di un territorio.

  • Il territorio ha bisogno di sempre nuove letture: siamo abituati a pensare ai luoghi che viviamo attraverso immagini prestampate. Cartoline e dépliant svelano il nostro territorio attraverso vedute. Una lista di luoghi “belli”, approvati del turismo Ottocentesco e dal Touring Club Italiano, trasforma la densità della storia passata e presente che ci circonda in un’immagine bidimensionale. Difficile notare l’invisibile.
  • Il paesaggio è al centro dell’interesse di istituzioni culturali e ambientali: le istituzioni culturali e ambientali lavorano da sempre con grande impegno per dare ai territori ben più che un’immagine bidimensionale. Visite, escursioni, ecologia, itinerari didattici, prestiti, catalogazioni, reti, conferenze, pubblicazioni sono organizzate e promosse al servizio di utenti differenziati, per avvicinarli, coinvolgerli e stimolarli ad una comprensione più ricca e articolata della realtà che li circonda.
  • Il paesaggio permette di creare una rete tra istituzioni culturali e ambientali: le risorse umane ed economiche delle istituzioni culturali e ambientali sono limitate e tendono a privilegiare progetti puntuali, piuttosto che programmi integrati e a lungo termine. La comunicazione delle iniziative si limita agli eventi e punta alla “notizia” e alla diffusione di comunicati stampa, più che alla produzione, valorizzazione e diffusione integrata di nuovi contenuti; vengono creati nuovi canali di distribuzione e di informazione (siti Internet, newsletter, dépliant) mentre i canali di distribuzione esistenti e consolidati vengono trascurati o muoiono per mancanza di risorse umane capaci di arricchirli e aggiornarli. Permettere a istituzioni culturali e ambientali di lavorare insieme su un tema comune potenzia il lavoro di ciascun ente e facilita il collegamento tra i diversi pubblici.
  • Il paesaggio è un tema specialistico e attuale: negli ultimi decenni una rinnovata attenzione verso “il luogo” ha prodotto nuovi approcci agli studi territoriali e al paesaggio urbano e rurale. Nel 1993 per la prima volta l’UNESCO ha dichiarato un parco della Nuova Zelanda “paesaggio culturale”, ovvero paesaggio che è il risultato delle trasformazioni dell’uomo e di “mediazioni culturali” che ne arricchiscono forme e simboli, come è implicitamente riconosciuto dalla World Heritage Convention. La definizione di “luogo” si è arricchita. I “non luoghi” descritti da Marc Augé nel suo celebre saggio hanno spinto architetti, antropologi, sociologi e storici dell’arte a osservare con grande interesse infrastrutture e spazi di vita e di incontro contemporanei come autostrade, superstrade, autogrill, parchi a tema, centri commerciali, outlet, discariche, edilizia abusiva, case a schiera e trasformazioni del territorio autoprodotte. Attraverso il contributo dei Cultural Studies e di un approccio sempre più interdisciplinare e multidisciplinare (a seconda degli studiosi e dei centri di ricerca), l’analisi del luogo dialoga con concetti di rappresentazione e percezione: il luogo diventa “luogo vissuto”, capace di evocare storie, comunità, metafore, passato e presente.
  • Il paesaggio è un tema che parla a tutti: il tema del paesaggio è un argomento di studio specialistico con una ricca storiografia, ampiamente sviluppata sia in Italia che all’estero. Ma il paesaggio è anche il soggetto più immediato, apprezzato e venduto. Vedute di ogni luogo popolano quadri, incisioni, film, documentari, pubblicità, cartoline e segnalibri. Ovunque nel mondo l’immagine di Venezia riempie pareti di innumerevoli case; i calendari offrono dodici mensilità con neve, boccioli, fioriture e foglie cadute; nei paesi più poveri la gente può acquistare al mercato carte da parati con laghi, torrenti e montagne. I paesaggio è familiare e di tutti. Da sempre nell’arte è considerato un “soggetto facile” e questo permette ad un pubblico estremamente vasto di apprezzarlo, capirlo e commentarlo.

Il paesaggio è quindi

  • spazio di intervento per amministrazioni pubbliche e per istituzioni culturali e ambientali
  • argomento di studio specialistico
  • soggetto semplice, immediato e apprezzato da un vasto pubblico.

Perché potenziare gli usi dei beni archivistici e librari del Bacino dell’Adda

I programmi di valorizzazione dei contenuti sul Bacino dell’Adda promossi fino a oggi direttamente dagli archivi e dalle biblioteche dei partner coinvolti hanno prodotto catalogazioni generali e documentazione sulla storia stessa dell’ente e delle persone che hanno costituito le raccolte. Per poter realmente valorizzare e diffondere tra un ampio pubblico i contenuti presenti all’interno delle collezioni archivistiche e librarie specialistiche sul Bacino dell’Adda è necessario

  • che la richiesta di contenuti provenga da persone ed enti esterni agli archivi e alle biblioteche
  • che l’approccio originale di artisti, designer e specialisti produca interventi e attività inaspettate e in grado di coinvolgere non solo storici e studiosi.

La negoziazione tra le priorità diverse di istituzioni coinvolte in una rete culturale e ambientale produce

  • risultati innovativi capaci di arricchire il programma di tutti gli enti
  • nuovi punti di contatto tra enti pubblici e enti privati ambientali e culturali
  • il potenziamento delle attività di ciascuna istituzione, basandosi su fonti specialistiche sconosciute ai più
  • Geologia del paesaggio contemporaneo: atti di nascita, atti di morte, atti di proprietà; mappe, piani regolatori, progetti di infrastrutture realizzate e infrastrutture mai realizzate; documentazione di istituzioni create, sognate, tramontate; conflitti, gestione dei rifiuti, reti, statuti, norme legislative, permessi, decisioni, successi e fallimenti; appunti, corrispondenza, studi, ricerche, saggi e pubblicazioni. I beni archivistici e librari testimoniano la storia del territorio: microstorie che dialogano incessantemente con i grandi eventi del mondo e che costituiscono una fitta trama di relazioni con luoghi, persone e visioni. I beni archivistici e librari offrono un ritratto geologico delle stratificazioni, delle sedimentazioni, delle evoluzioni e delle selezioni che hanno creato nel tempo il paesaggio contemporaneo.
  • Non dimenticare quello che è già stato fatto: i beni archivisti e librari documentano inoltre processi e progetti realizzati nel passato che sono spesso ignorati e trascurati dagli enti pubblici e dalle istituzioni culturali e ambientali, che trarrebbero invece grande beneficio dal conoscere e riconoscere esperienze già realizzate e dall’utilizzare questi contenuti disponibili per arricchire e dare un ulteriore spessore storico alle proprie attività.
  • Arricchire le attività delle istituzioni grazie ai beni archivistici e librari: il compito principale degli archivi è di conservare la propria documentazione e il compito principale delle biblioteche è di permettere la consultazione e il prestito dei propri libri. Per loro natura i beni archivistici sono difficili da consultare, richiedono cure e restauri, devono essere accessibili poco e ai soli esperti e contengono carte che hanno bisogno di essere interpretate e contestualizzate. Allo stesso modo i fondi librari specialistici – quelli specializzati sulla storia locale che sono al centro del progetto “Vestire il paesaggio” – sono spesso disponibili in un unico esemplare e accessibili alla sola consultazione all’interno degli archivi e delle biblioteche. Per poter realmente valorizzare e diffondere tra un ampio pubblico i contenuti presenti all’interno di collezioni archivistiche e librarie è necessario che la richiesta di contenuti provenga da persone ed enti esterni agli archivi e alle biblioteche. Se i programmi di valorizzazione dei contenuti sono promossi direttamente ed esclusivamente dagli archivi e dalle biblioteche, i progetti che emergono tendono a produrre catalogazioni generali e documentazione sulla storia stessa dell’ente e delle persone che hanno costituito le raccolte. La negoziazione tra le priorità diverse di istituzioni coinvolte in una rete culturale e ambientale produce risultati innovativi capaci di arricchire il programma di tutti gli enti: si creano punti di contatto e allo stesso tempo alle istituzioni non è chiesto di cambiare la propria direzione di lavoro, ma di potenziale le proprie attività e basarsi su fonti specialistiche sconosciute ai più.
  • Uso/usi: con l'aiuto degli archivisti, i documenti possono prendere vita ed essere letti, interpretati, tradotti ed evocati, diventando fonte per saggi e conferenze, ma anche per favole, racconti, romanzi, opere d'arte, laboratori, attività didattiche, percorsi, didascalie di musei, articoli di Wikipedia, video, pubblicazioni analogiche e digitali. Possono essere una risorsa accessibile e di grande valore al servizio delle istituzioni culturali e ambientali. Possono rinforzare i contenuti, le microstorie e le macrostorie di attività destinate a specialisti, studenti, giovani, appassionati e curiosi. Nel rispetto della conservazione e di catalogazioni rigorose, i beni archivistici e librari si trasformano in ingranaggio, parte di un processo più ampio e articolato capace di indirizzarsi ad un vasto pubblico e di viaggiare in tantissime nuove forme. L’esperienza dell’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus e dell’Archivio Pietro Pensa ha dimostrato negli ultimi due anni che i beni archivistici e librari sono una risorsa che può produrre innumerevoli interpretazioni e che può appassionare un pubblico non necessariamente e non solo interessato alla ricerca e ai temi specifici della documentazione. Il coinvolgimento di archivistici, storici e bibliotecari specializzati, le catalogazioni, la supervisione della Sovrintendenza ai Beni Archivistici e la pubblicazione di ricerche e trascrizioni sono essenziali per far avanzare lo studio e la conoscenza della documentazione conservata in un archivio; altrettanto importante è far vivere un archivio e diffondere i suoi contenuti attraverso link, sinergie, linguaggi e interpretazioni diversificate.

Perché stimolare sensi e sensibilità diverse per diffondere nuovi contenuti sul Bacino dell’Adda

I territori del Bacino dell’Adda sono caratterizzati da un’eccezionale vivacità associativa e da un grande impegno di volontari. Molte delle attività di istituzioni culturali e ambientali sostengono e arricchiscono i servizi delle amministrazioni pubbliche che, avendo budget molto limitati nei paesi più piccoli, possono garantire quasi esclusivamente i servizi istituzionali e il mantenimento delle infrastrutture di base. Oltre ad essere produttori di iniziative culturali e ambientali, i volontari delle organizzazioni sono il vero pubblico del territorio, un pubblico ampio e non specialistico, sensi e sensibilità diverse che il progetto intende stimolare e coinvolgere con opere d’arte, progetti di designe e laboratori relazionali su progetti mai realizzati, edifici distrutti e ricostruiti, non luoghi, infrastrutture nascoste, conflitti, mestieri perduti, utopie del Bacino dell’Adda. L’esperienza dell’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus dimostra che solo l'energia e l'impegno di un pubblico attivo può permettere la sostenibilità delle iniziative oltre i tre anni del progetto.

  • Il ruolo essenziale dei volontari: Proloco, CAI, ANA-Associazione Nazionale Alpini, Protezione Civile, amici dei musei, parrocchie, piccole associazioni, gruppi informali, onlus e fondazioni rappresentano una risorsa essenziale per il mantenimento, la gestione e la valorizzazione del territorio. Queste organizzazioni grazie a tutti i volontari che le animano costruiscono baitelli, tengono puliti i sentieri, offrono assistenza ai malati e agli anziani, organizzano eventi ed escursioni, partecipano ad incontri, tengono aperti musei e biblioteche, intervengono in caso di incendi e calamità, e nutrono con il loro lavoro e con le loro donazioni l’offerta culturale dei luoghi in cui operano.
  • Pubblico attivo: oltre ad essere produttori di iniziative culturali e ambientali, i volontari delle organizzazioni sono il vero pubblico del territorio. Non si tratta di spettatori passivi e occasionali, ma di un pubblico presente, attento, competente ed esigente. Questo “pubblico attivo”, oltre ad essere interessato e coinvolto, è anche il miglior canale per veicolare informazioni nel territorio. Il passaparola basato sulla reputazione delle iniziative e su una vera “raccomandazione” positiva della loro qualità permette a programmi culturali e ambientali di essere conosciuti e riconosciuti. Il pubblico attivo è spesso inserito in più contesti e organizzazioni: invita agli eventi parenti, amici e colleghi, partecipa a visite ed escursioni con i propri figli o con i propri alunni, si lascia incuriosire da iniziative consigliate da altri volontari.
  • Coinvolgere, stimolare e conquistare il pubblico: il coinvolgimento all’interno di progetti di volontari e la programmazione di iniziative indirizzate ad un pubblico attivo (e non dunque a spettatori anonimi e ipotetici) è essenziale per produrre attività contestualizzate e realmente interessanti per quei partecipanti che garantiranno il proseguimento del progetto stesso.

Per le istituzioni culturali e ambientali che si basano essenzialmente sul volontariato, è fondamentale avere un numero sufficiente di volontari e la capacità di coinvolgere sempre nuove persone, per garantire la gestione, il mantenimento e la valorizzazione del patrimonio di cui si occupano sul lungo periodo. Negli ultimi decenni una priorità di numerosi musei e istituzioni culturali è stata aumentare il numero dei visitatori. Le grandi mostre, i festival e le biennali – grazie al richiamo pubblicitario e all’organizzazione di pacchetti viaggio pullman-biglietto-pranzo-tutto-compreso organizzati attraverso agenzie e call centre – hanno aumentato enormemente il guadagno sulla vendita di ingressi, hanno animato le città dando loro un tema e sono riuscite a richiamare sponsor. L’affluenza del pubblico è un criterio di valutazione delle iniziative, ma non è certo l’unico e non necessariamente il migliore per valutare la sostenibilità del lavoro di tutte le istituzioni. Inoltre le grandi manifestazioni cicliche hanno dimostrato di non essere in grado di potenziare realmente le realtà locali; durante gli eventi si svolgono innumerevoli mostre e progetti a latere ma difficilmente le istituzioni che le producono proseguono durante il resto dell’anno con la stessa programmazione. Da un punto di vista turistico le grandi manifestazioni portano ricchezza e danno un riconoscimento ad un territorio, ma tendono a produrre un turismo poco sostenibile, con un affluenza mal distribuita durante l’anno e un forte impatto in particolare sulla conservazione e la tutela dei beni materiali e paesaggistici.

  • Far convergere il pubblico attivo di istituzioni culturali e ambientali: la creazione di reti e l’istituzione di programmi congiunti permette di aumentare la mobilità dei visitatori, indirizzarsi sia al pubblico delle istituzioni culturali che di quelle ambientali. Il territorio del Bacino dell’Adda attrae infatti molti alpinisti ed escursionisti, appassionati di natura, laghi, torrenti e montagne: raramente il programma delle istituzioni culturali si indirizza a questo pubblico così come il programma delle istituzioni ambientali raramente si indirizza a storici, architetti, archivisti, lettori e visitatori di musei.

L’esperienza dell’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus dimostra che solo l'energia e l'impegno di un pubblico attivo può permettere la sostenibilità delle iniziative; l’elemento di “amicizia” è inoltre fondamentale per la riuscita di tutte le attività.

Obiettivo culturale

“Vestire il paesaggio” offre un’interpretazione particolarmente originale del Bacino dell’Adda, producendo

  • opere d’arte
  • progetti di design
  • laboratori relazionali

su progetti mai realizzati, edifici distrutti e ricostruiti, non luoghi, infrastrutture nascoste, conflitti, mestieri perduti, utopie del Bacino dell’Adda. L’esperienza del 2008 dell’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus nella produzione dell’opera d’arte di Rossella Biscotti a partire dal fondo fotografico dell’Archivio Pietro Pensa ha mostrato che la commissione di opere d’arte ha la grande capacità di creare contenuti con una grande forza evocativa, di comunicare con un vasto pubblico temi ricchi e complessi, di valorizzare i beni archivistici e librari, di produrre ricerche significative. L’opera di Rossella Biscotti ha vinto il premio Emerging Talents 2009 della Fondazione Strozzina di Firenze, riscuotendo consensi e producendo nuove esposizioni internazionali dell’opera e una grande visibilità dei fondi archivistici utilizzati nella video installazione e ha .ricevuto ottime recensioni, con articoli sulla stampa locale e specialistica (in particolare una trasmissione di Radio 3 dedicata al progetto e un articolo sulla rivista “Juliet” di maggio 2009). Ogni anno è indagato un tema specifico. Ogni tema permette di navigare in una dimensione precisa del territorio del Bacino dell’Adda: 1) le vie di comunicazione; 2) il folclore e le tradizioni del territorio; 3) la dimensione ecologica del rapporto dell’uomo con l’ambiente circostante.

Tema del 1° anno) "Strade e vie di comunicazione: Storie e cammini di mercanti, viandanti e banditi"

Nuovi contenuti sulle vie di comunicazione del Bacino dell’Adda: La SS36 da via delle relazioni internazionali al tempo dell’Impero Asburgico, a luogo-non luogo nel paesaggio contemporaneo. I corsi d’acqua sotterranei e il Pioverna invisibile. Nascondigli e ripari dei partigiani tra le montagne, durante la seconda guerra mondiale e i collegamenti con la Svizzera attraverso i Grigioni. Il progetto di dighe mai realizzato, per trasformare la Valsassina in un grande lago per la produzione di energia elettrica. La navigabilità dell’Adda e il ponte di Brivio distrutto e ricostruito. I vecchi sentieri scomparsi e recuperati oggi come nuovi percorso culturali e ambientali ciclabili del Parco dell’Adda e dell’Ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei. Le trasformazioni del territorio con la costruzione e lo sviluppo delle ferrovie.

Tema del 2° anno) "La cavra sbàgiola: Etnografia, mestieri e folclore”

Nuovi contenuti su etnografia, mestieri e folclore del Bacino dell’Adda. I tradizionali metodi di pesca oggi visibili in fotografia e le loro regolamentazioni, raccontate dai nonni. La via del ferro in Valsassina: forgi e magli per la lavorazione del ferro a Taceno. A Esino Lario la toponomostica dei sentieri deriva da antiche leggi per la coltivazione dei boschi per la produzione di carbon fossile per le calchere ed è oggi patrimonio immateriale tutelato dall’Ecomuseo delle Grigne. Storie e racconti di donne all’antico lavatoio di Suello. Feste di Santi e Patroni. Genealogie e storie di famiglie del bacino. Accuse e processi alla stregoneria e scomuniche.

Tema del 3° anno) “Le trasformazioni ambientali e culturali attraverso paesaggi, reti, parchi, archivi, biblioteche, musei ed ecomusei"

Nuovi contenuti sul paesaggio perduto e sulla nuova dimensione ecologica di parchi regionali, ecomusei e archeologia industriale del Bacino dell’Adda, sull’evoluzione amministrativa del territorio e sulle sue trasformazioni con il passaggio dall’economia agricola dei boschi e dei prati, allo sfruttamento turistico e fino alla tutela ambientale: la costruzione della funivia della Grigna, oggi in disuso; la palude di Brivio, da problema a paesaggio tutelato; dalla foresta al Parco Regionale della Grigna Settentrionale; le ex Terme di Tartavalle, proprietà dei Fondra, diventano progetto di riuso e valorizzazione del territorio; dalle cave per la produzione di cemento alla costituzione dell’ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei; il progetto mai realizzato dell’osservatorio astronomico a Esino Lario; l’evoluzione dell’organizzazione amministrativa e le trasformazioni dell’ambiente dopo la Seconda Guerra Mondiale, con il boom economico e le migrazioni.

La scelta del tema e dei temi annuali

Ogni tema indaga una dimensione precisa del territorio del Bacino dell’Adda: le vie di comunicazione; il folclore e le tradizionali del territorio; la dimensione ecologica del rapporto dell’uomo con l’ambiente circostante. I temi annuali permettono una perlustrazione più precisa della documentazione e allo stesso tempo sono identificati per dare spazio all’immaginazione e all’interpretazione, indispensabile per facilitare la rielaborazione e l’interpretazione dei contenuti all’interno delle singole iniziative. Tutte le attività del progetto si nutrono così di immaginario, utopie, strade, ponti, discariche, vie navigabili, infrastrutture mai costruite, progetti realizzati e mai realizzati, distruzioni di cui si è persa memoria, conflitti, abitudini, regolamenti, toponomastica, mestieri, strumenti di lavoro, termini dialettali, istituzioni create per cambiare il territorio, incendi, trasformazioni della flora e della fauna, reti storiche, collegamenti internazionali, flussi, sistemi e reti di cui non si è conservata memoria o che continuano a essere creati e ricreati senza memoria. Il paesaggio è

  • tema specialistico al centro del dibattito nazionale e internazionale e fortemente sviluppato negli ultimi decenni.
  • tema familiare e accogliente: incuriosisce, avvicina il pubblico e invita tutti ad esprimere un’impressione, un’opinione, un punto di vista.

Gli archivisti preparano la documentazione e affiancano gli specialisti che producono i contenuti e realizzando tutte le attività di diffusione e valorizzazione del tema, in modo particolare gli studiosi invitati alle conferenze, i responsabili degli itinerari, gli artisti, i curatori e gli ideatori dei laboratori per bambini. Queste attività permettono di leggere, rileggere e rielaborare le fonti archivistiche e librarie. “Vestire il paesaggio” attraverso i suoi tre temi, commissiona ricerche, itinerari, laboratori, opere d'arte, linee guida e saggi su tre dimensioni specifiche del territorio del Bacino dell’Adda: le vie di comunicazione; il folclore e le tradizioni del territorio; la dimensione ecologica del rapporto dell’uomo con l’ambiente circostante . I temi annuali permettono inoltre di semplificare il coinvolgimento della rete di istituzioni culturali e ambientali del progetto e di rendere più incisiva la comunicazione delle iniziative.

Il ruolo delle opere d’arte e di design

Le opere d’arte offrono un’interpretazione particolarmente originale di beni archivistici e librari e producono nuovi contenuti in un linguaggio inaspettato. Le opere d’arte avvicinano un pubblico non necessariamente appassionato di ricerca, storia e beni archivistici e librari. Attraverso le opere d’arte i beni archivistici e librari acquisiscono un nuovo senso e valore, inserendosi nel sistema dell’arte e nel circuito di esposizioni, presentazioni e festival. La comunicazione del progetto è a sua volta un’opera d’arte e di design (l’artista coinvolto, Antonio Scarponi, lavora a cavallo tra arte, architettura e design, partecipando ad esposizioni e creando prodotti). Poeticamente, la grafica e l’impaginazione della comunicazione coordinata progettato dall’artista e designer Antonio Scarponi si basa sul riuso del materiale di scarto, facendo riferimento sia a temi ecologici che alla natura degli archivi e dei processi di catalogazione e riordino.

Risorse culturali

I beni archivistici e librari provengono da aree diverse del Bacino dell’Adda e permettono di indagarne la multiforme realtà territoriale tra superstrade e mulattiere, tra parchi e parcheggi, tra pianura e montagna. I beni archivistici e librari valorizzati al centro dell’attenzione del progetto “Vestire il paesaggio” sono a Brivio, a Esino Lario, a Suello e a Taceno. La Provincia di Lecco e l’Associazione di ricerche storiche Giuseppe Bovara con sede a Lecco sono coinvolte con risorse economiche e con risorse umane.

Le iniziative deI progetto sono realizzate nel territorio del Bacino dell’Adda e i partner del progetto mettono a disposizione delle attività spazi per i laboratori, i percorsi, le presentazioni e gli eventi pubblici. Partecipano alla realizzazione e alla promozione del progetto anche l’Ecomuseo delle Grigne, e l’Ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei.

Beni archivistici e librari di Esino Lario

Archivio Pietro Pensa (http://pietro.pensa.it/): fondo di pergamene, documenti antichi, documenti raccolti e redatti da Pietro Pensa e beni librari sul Bacino dell’Adda; Centro di documentazione e informazione dell’Ecomuseo delle Grigne: Archivio corrente dell’Ecomuseo delle Grigne e documentazione sulle organizzazioni che operano a Esino Lario

Beni archivistici e librari di Brivio

Archivio Comunale di Brivio (http://www.comune.brivio.lc.it/)

  • Consistenza cronologica: [1769-]
  • Stato di conservazione: buono.
  • Livello d’accesso: inventariato per il periodo dal 1769 al 1990. Gli inventari sono consultabili in formato cartaceo presso il Comune di Brivio e online, al sito del Comune, in versione .pdf scaricabile. I documenti, condizionati in faldoni su scaffalature di metallo e sistemati in appositi locali nella sede comunale, sono consultabili su appuntamento.
  • Azioni di valorizzazione: 2008, “La pesca sul fiume Adda a Brivio”. 2007, “Il Ponte di Brivio”, mostra fotografica presso la Provincia di Lecco.

Beni archivistici e librari di Suello

Nota redazionale successiva: l'Archivio Comunale di Suello non è poi riuscito ad aderire al progetto. È stato invece coinvolto l'Archivio Comunale di Primaluna.

Archivio Comunale di Suello e archivi aggregati di Comune cessato di Cesello Brianza; Congregazione di Carità del Comune di Suello; Congregazione di Carità del Comune cessato di Cesello Brianza; Ente Comunale di Assistenza del Comune di Suello; ENAOLI del Comune di Suello; Patronato Scolastico del Comune di Suello; Cementi Armati dell’Ufficio del Genio Civile.

  • Consistenza cronologica: [1787-]
  • Stato di conservazione: buono.
  • Livello d’accesso: I documenti, condizionati in faldoni su scaffalature di metallo e sistemati in appositi locali nella sede comunale, sono consultabili su appuntamento. Non inventariati, ma correttamente protocollati e ordinati, in modo da permetterne la reperibilità e la consultazione (visita ispettiva e relazione del Soprintendente dei Beni Archivistici della regione Lombardia, del 30 gennaio 2008).
  • Azioni di valorizzazione: allestimento della nuova biblioteca comunale, con il contributo della Provincia di Lecco per Attrezzature pertinenti alle strutture finalizzate ad attività culturali, 2008; pubblicazione Suello: tracce della memoria – identità e trasformazioni di un Paese dell’Alta Brianza, Giovanna Virgilio, 2008, con il contributo della Provincia di Lecco l.r. 9/1993 anno 2007; ricerca storico artistica su aspetti della storia religiosa, economica e sociale di Suello tra Ottocento e Novecento, 2006; ricerca storico artistica sull’antica Parrocchiale dei SS. Quirico, Giulietta e Biagio, finanziata con il contributo della Provincia di Lecco l.r. 9/1993, 2005; mostra fotografica relativa alla ricerca storico artistica sull’antica Parrocchiale dei SS. Quirico, Giulietta e Biagio, 2005; ricerca storico artistica sul lavatoio di Suello, 2003.

Beni archivistici e librari di Taceno

Archivio Comunale di Taceno e archivi aggregati di Congregazione di Carità ed Opere Pie; Ente Comunale di Assistenza; (E.C.A.); Asilo Infantile; Patronato Scolastico; Consorzio Depurazione Mediavalle.

  • Consistenza cronologica: [1680-]
  • Stato di conservazione: buono.
  • Livello d’accesso: I documenti sono condizionati in faldoni su scaffalature di metallo e sistemati in appositi locali nella sede comunale. Non inventariati, ma correttamente protocollati e ordinati, in modo da permetterne la reperibilità (visita ispettiva e relazione del Soprintendente dei Beni Archivistici della regione Lombardia, del 26 maggio 2008).

Strategia d’intervento

“Vestire il paesaggio” facilita la conservazione e potenzia l’accesso ai beni archivistici e librari e al patrimonio culturale e ambientale del Bacino dell’Adda: realizza catalogazioni tematiche, digitalizzazioni e diffusione dei contenuti attraverso pubblicazioni digitali e analogiche, siti Internet esistenti, incontri, presentazioni, esposizioni, cartoline, materiale di comunicazione, rapporti con la stampa, itinerari, formazione e laboratori. “Vestire il paesaggio” coinvolge e attiva risorse umane: produce formazione, laboratori, networking, incontri culturali e ricreativi; incoraggia la partecipazione e il volontariato.

Piano di divulgazione

Incontri e tavole rotonde

Sono previsti momenti di approfondimento, presentazione, scambio di esperienze, networking e incontro conviviale. Danno spazio all'analisi critica, producono saggi e consentono una valutazione del work in progress, dove il pubblico delle attività realizzate è chiamato non solo ad ascoltare, ma anche a intervenire e commentare. All’interno delle conferenze si possono invitare tra gli oratori e gli ospiti persone e istituzioni che si vogliono coinvolgere nelle iniziative durante i tre anni del progetto e oltre. Le conferenze permettono al progetto di essere comunicato facilmente alla stampa.

Percorsi di osservazione

L’organizzazione di itinerari permette di creare semplici collegamenti tra i beni archivistici e librari e il territorio. Il paesaggio non è quindi affrontato dal progetto come tema esclusivamente teorico ma anche come esperienza e percorso di osservazione. L’organizzazione di itinerari coinvolge sia istituzioni culturali che ambientali. All’interno degli itinerari sono inseriti archivi, biblioteche, parchi, musei, strade, infrastrutture...

Collegamenti diretti con scuole, insegnanti, educatori e genitori

I laboratori sono programmati per indirizzarsi a bambini e ragazzi, e offrono formazione per i formatori (insegnanti, educatori, genitori). I laboratori previsti nel progetto si basano su competenze specialistiche dei loro responsabili e hanno l’obiettivo di mostrare metodi partecipativi e approcci diversi all’uso dei beni archivistici e librari (l’uso del corpo, costruzione di una macchina fotografica foro stenopeica e osservazione del paesaggio attraverso l’obiettivo, itinerari interculturali tra vicino e lontano, passato e presente). Indirizzarsi specificatamente a insegnanti, educatori e genitori è un modo semplice e funzionale per creare collegamenti con le scuole e le famiglie e permettere alla metodologia sviluppata dal progetto di avere un maggior impatto all’intero di programmi didattici.

Impostazione grafica e copyleft

Testi, immagini, video, audio, percorsi, mappe producono documenti e linee guida accessibili online.  La grafica del progetto è prodotta attraverso template riproducibili, adattabili e utilizzabili anche oltre la durata del progetto. Poeticamente, la grafica e l’impaginazione della comunicazione coordinata progettato dall’artista e designer Antonio Scarponi si basa sul riuso del materiale di scarto, facendo riferimento sia a temi ecologici che alla natura degli archivi e dei processi di catalogazione e riordino. Grazie al coinvolgimento dell’artista Antonio Scarponi che lavora a cavallo tra arte, architettura e design, partecipando ad esposizioni e creando prodotti, la comunicazione del progetto è un’opera d’arte e di design. La documentazione del progetto è distribuita e pubblicata su Internet con licenza GFDL o Creative Commons (CC-BY-SA), per facilitarne l'uso e la diffusione nelle scuole e per incoraggiare la migrazione dei contenuti su Wikipedia. Wikipedia è il più importante canale di divulgazione di massa esistente ed è l'enciclopedia online più consultata e tradotta del mondo; il progetto avvia il processo volontario e collaborativo e, con l'adozione del copy left, facilita il lavoro degli utenti già attivi su Wikipedia e su Wikimedia Commons e il coinvolgimento di nuovi utenti e risorse.

In un'ottica di sostenibilità, “Vestire il paesaggio” partecipa a siti e reti Internet già esistenti; sostiene l'user-generated content, ovvero la documentazione prodotta liberamente dagli utenti, focalizzata sui territorio e gli argomenti promossi dal progetto; prevede la stampa on demand attraverso il materiale disponibile online in formato pdf.

Scambio di buone pratiche

La formazione è indirizzata alle risorse umane del progetto ed è aperta a referenti di altre istituzioni. Le sessioni di formazione sono un'occasione d’incontro, di scambio di buone pratiche e di esercitazione. La formazione permette di valorizzare le persone già attive all’intero di iniziative culturali e ambientali, di attivare nuove persone e di potenziare le loro competenze. È importante sottolineare che i volontari svolgono una funzione essenziale nell’organizzazione e gestione di iniziative culturali e ambientali nei territori del Bacino dell’Adda; sono proprio i volontari a garantire il mantenimento delle istituzioni e la continuità delle attività. Fornire una formazione specialistica nell’ambito della gestione e del management permette di potenziare e professionalizzare il lavoro dei volontari ed eventualmente di creare figure professionali che possono essere retribuite, coinvolte in futuri progetti, o iniziatrici a loro volta di nuovi progetti.

Networking

Il progetto prevede la costruzione e l’allargamento di una rete e dà particolare rilievo al coinvolgimento dei partner e dei referenti delle iniziative all’interno di incontri regolari. I ruoli di ciascun Comune, istituzione e persona sono identificati fin dall’inizio del progetto; sono programmati incontri generali, incontri specifici e di coordinamento, relazioni annuali, rendicontazioni, revisioni e valutazioni dell’andamento del progetto. Per garantire l’efficace produzione di tutte le iniziative, una buona comunicazione interna e una gestione semplice, trasparente e concordata, l’amministrazione del progetto è considerata attività a pieno titolo del progetto e il suo sistema di funzionamento è integrato nella metodologia generale di lavoro.

Durata

Il progetto ha una durata di 3 anni da settembre 2009 a settembre 2012. Ogni anno inizia e si conclude a settembre. Le attività rivolte ai bambini e ai genitori sono realizzate durante il periodo scolastico, per poter agire di concerto con le scuole. Tutte le altre attività rivolte a pubblici ampi e differenziati si svolgono nel periodo primaverile ed estivo, per facilitare la partecipazione e gli spostamenti.

1° anno: settembre 2009-settembre 2010

Il primo anno del progetto è essenziale per impostare le attività di tutti i tre anni ed è anche l’anno più complesso perché prevede la creazione di tutti i contatti necessari alla realizzazione delle attività del progetto. Tutti i responsabili della attività previste per il primo anno del progetto sono già stati identificati, in modo che sia possibile procedere rapidamente all’organizzazione e alla produzione delle iniziative.

  • Creazione di un gruppo di lavoro affiatato ed efficace. Oltre alla riunione generale con i partner, sono previsti incontri di gruppo e individuali tra il coordinatore del progetto i referenti e i responsabili di tutte le attività.
  • Condivisione della metodologia di lavoro. Durante il primo anno si sperimenta la metodologia di lavoro che sarà poi sviluppata negli anni successivi del progetto. Il metodo di lavoro è in realtà già stato adottato dall’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus e dall’Archivio Pietro Pensa ma è sempre stato applicato su scala locale, senza il coinvolgimento di altri archivi e fondi librari. Per permettere un buon funzionamento della metodologia sono previsti incontri con gli archivisti; tra questi vi è anche il dr. Alex Valota che ha seguito tutte le fasi di riordino dell’Archivio Pietro Pensa e già conosce l’approccio tematico che si vuole adottare alla selezione della documentazione.
  • Contatti. Il primo anno è previsto l’incontro con le scuole e gli insegnanti di tutti i Comuni coinvolti nelle iniziative; durante questo incontro saranno presentati i laboratori di tutti i tre anni del progetto. I curatori e gli artisti già contattati per la produzione di opere per il secondo e terzo anno potranno partecipare alla conferenza e cominciare a esplorare la documentazione archivistica e libraria in vista della presentazione di un progetto.
  • Selezione delle sedi e degli spazi più idonei per l’organizzazione delle iniziative. Sono previsti sopralluoghi del coordinatore del progetto e di tutti i responsabili delle attività per selezionare gli spazi più idonei all’organizzazione delle iniziative.

2° anno: settembre 2010-settembre 2011

Il secondo anno del progetto è un anno di consolidamento e ampliamento delle attività e dei contatti. Grazie all’esperienza acquisita e all’avviamento generale di procedure, kit archivistici, relazioni, comunicazione, rapporti con la stampa e processi di archiviazione, il progetto può concentrarsi sui contenuti e arricchirsi di iniziative sempre più complesse e articolate.

  • Modifiche alla metodologia di lavoro e consolidamento. L’esperienza del primo anno permette di modificare la metodologia di lavoro rendendola più efficace e funzionale alle risorse umane e ai contenuti archivistici e librari protagonisti del progetto.
  • Migliore conoscenza dei contenuti e delle potenzialità dei beni archivistici e librari. A partire dal secondo anno saranno disponibili non solo i kit archivistici prodotti durante il primo anno ma anche una migliore competenza degli archivisti coinvolti nel progetto nel predisporre i successivi kit archivistici e nel facilitare il lavoro dei responsabili delle diverse iniziative.
  • Selezione del curatore e dell’opera d’arte. Per il secondo anno e il terzo anno di attività non si è identificato il curatore e l’artista perché è necessario permettere a entrambi per produrre una proposta una migliore conoscenza degli archivi. L’opera che è stata scelta per il primo anno è il lavoro di un gruppo di artisti che si occupano specificatamente di interpretazioni di materiali d’archivio e che possono più facilmente di altri produrre un lavoro ed essere in sinergia con gli obiettivi e la visione del progetto.
  • Ampliamento dei contatti. Le conferenze, gli itinerari e le presentazioni sono occasioni per invitare e conoscere istituzioni, esperti e potenziali finanziatori e stakeholders, per confrontare obiettivi e interessi e per considerare possibili sinergie.

3° anno: settembre 2011-settembre 2012

Il terzo e ultimo anno del progetto, oltre a produrre e affinare risultati, è l’anno essenziale per pianificare i successivi sviluppi delle attività e delle collaborazioni.

  • Comunicazione e archiviazione della documentazione. Tutta la documentazione prodotta durante il progetto è accessibile online. L’ultimo anno permette di focalizzare l’attenzione sull’editing e la diffusione del materiale online attraverso la sinergia con siti internet esistenti, progetti educativi, blog e social networks. Il coinvolgimento di nuovi utenti è essenziale per garantire l’uso, la diffusione e l’aggiornamento della documentazione prodotta oltre il termine del progetto.
  • Pianificazione del folllow up del progetto. Le riunioni e gli incontri sono incentrati sulla valutazione e la pianificazione delle future fasi del progetto. È dato spazio al brainstorming e all’analisi qualitativa delle attività, definendo quali possono essere replicate e in quali contesti.
  • Consolidamento dei contatti. Alcune istituzioni, alcuni esperti e alcuni potenziali finanziatori e stakeholders sono invitati e coinvolti all’interno delle conferenze, degli itinerari, delle presentazioni e delle riunioni per discutere di possibili collaborazioni ed eventualmente pianificare insieme successive fasi del progetto.

Azioni e risultati attesi

Kit archivistici

La preparazione dei kit archivistici è il primo tassello per la costruzione e per lo sviluppo del progetto. Ogni archivio produce e usa i kit archivistici tematici per la realizzazione di tutte le attività previste nel progetto e rivolte a pubblici diversi. Ogni anno gli archivisti selezionano e preparano i documenti e i testi che vengono usati per sostenere il progetto:

Attività preliminare al progetto

  • selezione dei beni archivistici e librari in base al tema del progetto
  • redazione di una relazione con elenco dei documenti e introduzione storica e culturale
  • assistenza sui contenuti, sulla documentazione e sul patrimonio archivistico e librario, facilitando il lavoro dei responsabili delle attività e di tutte le persone coinvolte nelle diverse iniziative (conferenze/itinerari, laboratori didattici, formazione, opere d'arte, documentazione e comunicazione)

Kit archivistici annuali

I kit archivistici annuali comprendono documenti, progetti, piante, mappe, immagini, video, bibliografia, materiale di comunicazione, tesi di laurea.

  • Soggetti coinvolti: ogni anno, un archivista per ogni archivio.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: quattro archivisti; la Soprintendenza ai Beni Archivistici della Regione svolge la referenza scientifica; il coordinatore del progetto verifica le fasi di avanzamento e fa da raccordo tra gli istituti che detengono, custodiscono e gestiscono gli archivi e la Soprintendenza; i 4 referenti per gli archivi coinvolti collaborano con il coordinatore del progetto alla verifica dell’avanzamento dei lavori.
  • Tempi di realizzazione: 3 anni
  • Soggetti beneficiari: ogni archivio produce e usa i kit archivistici tematici per la realizzazione di tutte le attività previste nel progetto e rivolte a pubblici diversi.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: fruibilità dell’archivio; migliore conservazione dei fondi archivistici e librari; valorizzazione dell’archivio; valorizzazione di temi specifici; sperimentazione di una nuova modalità di lavoro
  • Metodo di valutazione: I lavori sono valutati dalla Soprintendenza ai Beni Archivistici della Regione Lombardia, Direttore Scientifico del progetto.

Conferenze e itinerari

Sulla base dei kit archivistici tematici, tre relatori esterni alle altre attività de l progetto, gli archivisti, i curatori, gli artisti, i responsabili dei laboratori approfondiscono ogni anno i temi del progetto e li presentano durante le conferenze. Le conferenze includono percorsi e visite che partono o terminano con l’archivio e con le fonti del kit archivistico che dà spazio ai temi del progetto. Testi, immagini, video, audio, percorsi, mappe producono documenti e linee guida accessibili online. Gli interventi facilitano l'analisi critica, la condivisione di esperienze e la valutazione del work in progress, dove il pubblico delle attività realizzate è chiamato non solo ad ascoltare, ma anche a intervenire e a portare il proprio contributo di valutazione.

  • 1° anno conferenza e itinerario tematici "Strade e vie di comunicazione: Storie e cammini di mercanti, viandanti e banditi"
  • 2° anno conferenza e itinerario tematici "La cavra sbàgiola: Etnografia, mestieri e folclore”
  • 3° anno conferenza e itinerario tematici “Le trasformazioni ambientali e culturali attraverso paesaggi, reti, parchi, archivi, biblioteche, musei ed ecomusei"


  • Soggetti coinvolti: i partner del progetto decidono se e secondo quali modalità realizzare itinerari e conferenze, in collaborazione con enti, associazioni e cooperative culturali e ambientali locali, in seguito alla preparazione del kit archivistico con i documenti, le fotografie e i libri conservati presso i propri archivi e biblioteche.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: gli archivisti che realizzano i kit archivistici, i curatori d’arte e gli artisti, gli specialisti per le attività destinate ai bambini sono invitati a intervenire e a fare una valutazione critica delle attività svolte e dei risultati raggiunti. Le conferenze prevedono visite e itinerari.
  • Tempi di realizzazione: ogni anno, come momento conclusivo e di valutazione degli esiti delle altre attività.
  • Soggetti beneficiari: per i partner del progetto, le conferenze costituiscono gli strumenti di valutazione degli esiti delle attività svolte e sono anche un’attività di divulgazione dei temi affrontati.
  • Gli utenti intervengono direttamente nel dibattito critico e sono strumento di valutazione in prima persona, per il miglioramento delle attività e della loro programmazione. Il pubblico assiste alle conferenze sui temi specifici del territorio, che sono emersi dalle fonti archivistiche e bibliografiche.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: I relatori delle conferenze producono testi che sono pubblicati online; documentazione (fotografica/video) delle escursioni; partecipazione della stampa e di nuovi possibili partner per futuri progetti.
  • Metodo di valutazione degli esiti: Feedback delle conferenze; recensioni della stampa locale.

Laboratori

Sulla base dei kit archivistici tematici, specialisti in attività educative per bambini e ragazzi svolgono formazione agli insegnanti delle scuole materne ed elementari, ai genitori e ai volontari di associazioni culturali attive nei territori partner del progetto, coinvolgendoli all'interno dei laboratori destinati ai bambini. Gli specialisti coinvolti nelle attività per i bambini utilizzano approcci e strumenti diversi e producono linee guida disponibili online e accessibili a tutti gli enti e alle persone che desiderano implementare attività simili.

  • 1° anno il laboratorio di psicomotricità infantile attiene al tema "Strade e vie di comunicazione: Storie e cammini di mercanti, viandanti e banditi" basandosi sul concetto di movimento del corpo in relazione con lo spazio e sul concetto di spazio come entità percepita in funzione del corpo in movimento.
  • 2° anno il laboratorio di fotografia stenopeica attiene al tema "La cavra sbàgiola: Etnografia, mestieri e folclore” perchè si basa sulla percezione e ripresa soggettiva del circostante e sull’uso della tecnica fotostenopeica che è all’origine delle moderne macchine fotografiche: un metodo di ripresa fotografica e un mestiere tradizionale perduto, che reca una dimensione magica.
  • 3° anno il laboratorio di conoscenza e riflessione antropologica attiene al tema “Le trasformazioni ambientali e culturali attraverso paesaggi, reti, parchi, archivi, biblioteche, musei ed ecomusei" perchè con l’uso di materiali didattici di riciclo insegna l’ecologia delle relazioni tra le specie viventi e il non-vivente; educa all’ecologia delle relazioni interpersonali; favorisce la formazione di abilità e atteggiamenti per l’acquisizione di competenze di educazione ambientale.

1° Anno, “Raccontare con il corpo”: Laboratorio di psicomotricità infantile

L’Associazione Aforisma, specializzata in psicomotricità infantile, propone un’attività per formare educatori e genitori in modo che possano poi offrire ai bambini occasioni e attività per sviluppare la creatività legandole al tema dei luoghi e delle risorse in cui vivono. Idee gioco, ma anche principi fondamentali per arrivare alla creatività, per abituare i bambini alla creatività.

  • Soggetti coinvolti: gli educatori e i genitori dei bambini delle scuole materne e del primo biennio delle elementari dei comuni di Brivio, Esino Lario, Suello e Taceno; quattro incontri di presentazione del laboratorio (con Giovanna Pensa) e del progetto “Vestire il paesaggio” agli educatori delle scuole materne ed elementari coinvolte e ai genitori
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: Irene Buzzi Menegoi, psicopedagogista; Giovanna Pensa, terapista della neuro e psicomotricità; Barbara Testa, psicologa e Psicoterapeuta; Cristina Perillo, coordinatore del progetto;
  • Tempi di realizzazione: quattro incontri di presentazione presso le scuole dei quattro comuni coinvolti; tre incontri di formazione agli educatori e ai genitori, in un’unica sede messa a disposizione dalla Provincia di Lecco; quattro incontri di laboratori-gioco finali destinati ai bambini, nei quattro comuni coinvolti.
  • Soggetti beneficiari: gli educatori, i genitori e i bambini delle scuole materne e del biennio delle scuole elementari dei comuni coinvolti.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: Formare educatori e genitori in modo che possano poi offrire ai bambini occasioni e attività per sviluppare la creatività legandole al tema dei luoghi e delle risorse in cui vivono. Formare ad attività didattiche che portino alla creatività. Idee gioco ma anche quali sono i principi fondamentali per arrivare alla creatività, per abituare i bambini alla creatività.
  • Metodo di valutazione degli esiti: focus group con insegnanti; schede di valutazione per i genitori.

2° Anno, “Simply in a Box” - Il paesaggio in una scatola: Laboratorio forostenopeico

Il gruppo “IMPOSSIBLE SITES dans la rue” realizza un laboratorio fotografico dedicato al paesaggio urbano e ai suoi abitanti. Propone una diversa osservazione degli spazi normalmente vissuti, supera confini tra territori urbani ed emotivi e giunge alla creazione di un immaginario attraversamento di passati e presenti. Il progetto “simply in a box” trasforma scatole in macchine fotografiche e fornisce strumenti di osservazione. Utilizza, per l’indagine, la fotografia e sceglie di fornire, attraverso workshop fotografici, conoscenze tecniche e pratiche sull’uso della macchina analogica, la costruzione e l’utilizzo del foro stenopeico . Allestisce camere oscure nelle case di coloro che si rendano disponibili ad ospitarle. Disegna mappe delle relazioni e dei luoghi osservati e le realizza con tecniche sperimentali e innovative. Agisce attraverso dinamiche di gruppo che portano alla creazione di un effettivo stato d’incontro e allo sviluppo di una collaborazione attiva da parte di tutti gli attori/autori coinvolti. Restituisce feedback del percorso svolto, con un’installazione collettiva delle immagini realizzate; disvela una lettura del luogo fisico e giunge a rappresentare una planimetria personale, la mappa dei territori emotivi attraversati.

  • Soggetti coinvolti: bambini, giovani e adulti rileggono, attraverso la fotografia, i luoghi a loro cari del paese che vivono, scelgono gli scorci cui sono più legati e ne fermano l’istante con il foro stenopeico.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: Giuditta Nelli, artista; Tomaso Bozzalla, architetto; 1 formatrice/esperta dinamiche di gruppo, Valeria Maggiali; il coordinatore del progetto per verifica delle fasi di avanzamento dell’attività e per l’organizzazione dell’esposizione finale; Iolanda Pensa, direttore artistico del progetto.
  • Tempi di realizzazione: 4 giorni di Laboratorio Urbano, (un giorno per ogni paese) e un giorno finale per un’esposizione collettiva dell’azione svolta.
  • Soggetti beneficiari: I laboratori urbani coinvolgono 4 gruppi da 20 (bambini dai 9 anni e adulti). Al giorno finale per l’esposizione collettiva è atteso un pubblico di 200 persone.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: dare forma, attraverso il lavoro di gruppo, ad uno spazio di incontro, un territorio creativo; favorire l’incontro, la collaborazione e il confronto tra diverse generazioni e, all’interno delle istituzioni scolastiche, tra educatori e ragazzi coinvolti; stimolare a una diversa osservazione degli ambiti territoriali normalmente vissuti; aumentare la capacità dei soggetti coinvolti di interagire con gli spazi urbani; rafforzare nei soggetti coinvolti il senso di appartenenza al paese e sollecitare ad un maggiore senso critico; formare all’utilizzo della tecnica stenopeica; formare ad un nuovo linguaggio didattico; realizzare mappe fotografiche degli spazi e dei movimenti relazionali osservati nel contesto vissuto; coinvolgere gli abitanti delle località interessate: bambini, giovani e adulti creano un territorio comune e possibile, diventano utenti attivi artefici della trasformazione del proprio territorio a partire dalla memoria, dall’affettività e dall’emozione; realizzare un intervento sul territorio che agisca come ponte tra passato e futuro: indagare il paesaggio, allargando gli orizzonti, generando nuovi panorami, vecchie e nuove atmosfere; restituire feedback del percorso svolto, utilizzando le immagini realizzate.
  • Metodo di valutazione degli esiti: focus group con insegnanti; schede di valutazione per gli adulti; tema in classe con le considerazioni dei bambini.

3° Anno, “Effetto Farfalla”: Percorso di conoscenza e riflessione antropologica

Insegnare l’ecologia delle relazioni tra le specie viventi e il non-vivente; educare all’ecologia delle relazioni interpersonali; favorire la formazione di abilità e atteggiamenti per l’acquisizione di competenze di educazione ambientale: il laboratorio “Effetto farfalla” è un percorso di conoscenza e di riflessione antropologica sui temi dell’ambiente e del territorio, che favorisce la creatività dei partecipanti come chiave indispensabile allo sviluppo di una sensibilità eco-sostenibile.

Le farfalle sono indicatori biologici ed ecologici. Il loro complesso ciclo vitale le vede assumere diversi aspetti morfologici e comportamentali nell’arco di un breve periodo. Il loro evolvere da bruco a farfalla e la breve durata della loro esistenza le rendono metafore del cambiamento, della rinascita e dell’evoluzione. La loro breve vita è inoltre metafora della precarietà come risorsa, rispetto all’ambiente in crisi, a causa della crescita produttiva illimitata. La complessa metamorfosi che caratterizza il ciclo vitale delle farfalle consente a larve e adulti di sfruttare risorse alimentari, ambienti e stili di vita completamente differenti. La farfalla è un simbolo radicato nel passato e presente con significati diversi in molte culture.

Il percorso si articola in fasi che vanno dall’osservazione delle farfalle (a partire dalla collezione del Museo delle Grigne) ad una riflessione sulla documentazione degli archivi legata all’ecologia e alla salvaguardia del territorio, all’esplorazione dell’ambiente, fino al laboratorio creativo.

  • Soggetti coinvolti: 20 bambini della classe terza elementare e 10 adulti (educatori e genitori)
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: Roberta Bonetti, responsabile del laboratorio e antropologa; Cristina Perillo, coordinatore del progetto; quattro incontri di presentazione del laboratorio agli educatori della scuole elementari coinvolte e ai genitori.
  • Soggetti beneficiari: gli educatori, i genitori e i bambini delle classi delle scuole elementari dei comuni coinvolti
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: Realizzazione di materiali per l’allestimento di un percorso sul tema dell’ecologia; un testo con le linee guida del laboratorio (libro operativo/catalogo del percorso e schede stimolo di approfondimento), prototipo di farfalla trasportabile, smontabile e di grandi dimensioni da usare per il laboratorio e da riutilizzare per altri laboratori.
  • Metodo di valutazione degli esiti: focus group con insegnanti; schede di valutazione per i genitori, feedback dei partecipanti.

Opere d’arte

A partire dai kit archivistici tematici sono realizzate 3 opere d’arte, 3 testi critici di tre curatori, 3 schede tecniche con immagini e documentazione delle tre opere e 3 eventi. Ogni anno un artista o un gruppo di artisti, un curatore e il direttore artistico del progetto collaborano con gli archivisti e sperimentano un nuovo metodo di lavoro: molti artisti e curatori lavorano su fonti archivistiche, ma l’affiancamento di archivisti al loro lavoro è una novità. Ogni anno, l’opera è presentata al pubblico durante un evento. Vengono coinvolte la critica e la stampa specializzata già attive nelle precedenti attività dell’Archivio Pietro Pensa e nel progetto “Vestire il paesaggio”. Sulla base dell’esperienza dell’Associazione Amici del Museo delle Grigne, ogni anno è atteso un pubblico di 250 persone, come nel caso della presentazione dell’opera d’arte “Dai tempo al tempo”, commissionata nel 2008 dall’associazione all’artista Rossella Biscotti e che ha vinto il Premio Emerging Talents 2009 della Fondazione Strozzina di Firenze.

  • 1° anno opera d’arte, testo critico e scheda tecnica dell’opera sul tema "Strade e vie di comunicazione: Storie e cammini di mercanti, viandanti e banditi" interpretano e documentano il tema delle vie di comunicazione dei territori del Bacino dell’Adda dei partner di progetto.
  • 2° anno opera d’arte, testo critico e scheda tecnica dell’opera sul tema "La cavra sbàgiola: Etnografia, mestieri e folclore” interpretano e documentano il tema del folclore e tradizioni dei territori del Bacino dell’Adda dei partner di progetto.
  • 3° anno opera d’arte, testo critico e scheda tecnica dell’opera sul tema “Le trasformazioni ambientali e culturali attraverso paesaggi, reti, parchi, archivi, biblioteche, musei ed ecomusei" interpretano e documentano il tema della dimensione ecologica del rapporto dell’uomo con l’ambiente circostante.


  • Soggetti coinvolti: tutti gli archivi mettono a disposizione degli artisti e dei curatori i kit archivistici per indagare e affrontare il tema dell’anno. La storia del territorio è valorizzata e interpretata dal lavoro dell’artista e del curatore sui documenti e sui libri.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: 4 archivisti; 1 artista/gruppo di artisti; 1 curatore; Cristia Perillo, coordinatore del progetto che verifica le fasi di avanzamento e realizzazione dell’opera d’arte; Iolanda Pensa, direttore artistico.
  • Tempi di realizzazione: 3 anni.
  • Soggetti beneficiari: valorizzazione di tutti gli archivi e dei fondi librari, attraverso l’opera di traduzione originale degli artisti. L’Archivio Pietro Pensa acquisisce una copia dell'opera e i diritti per conservarla, presentarla, esporla e prestarla. L'artista mantiene il diritto a produrre un'altra copia dell'opera e a distribuirla nei suoi circuiti. Un pubblico ampio può assistere alle presentazioni delle opere d’arte e tutti i materiali di documentazione sono pubblicati e consultabili online.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: 3 opere d’arte; coinvolgimento di un network specializzato; recensioni; 3 testi critici dei curatori e 3 schede tecniche con immagini e documentazione visiva delle 3 opere; partecipazione di 250 persone alle presentazioni delle opere; sperimentazione di un nuovo metodo di lavoro (molti artisti e curatori lavorano su fonti archivistiche, ma l'affiancamento di archivisti al loro lavoro è una nuova modalità); possibilità di far circolare i temi e la documentazione degli archivi anche all'interno del circuito dell'arte attraverso il lavoro degli artisti e dei curatori coinvolti.
  • Metodo di valutazione degli esiti: recensioni della stampa specializzata, feedback del pubblico durante gli eventi, feedback dei curatori e degli artisti sul loro lavoro e sul lavoro degli altri curatori e artisti coinvolti durante le conferenze e presentazioni.

La prima opera d’arte sul tema “Strade e vie di comunicazione: Storie e cammini di mercanti, viandanti e banditi”. Warburghiana: “Concerto sinottico”

Lavorare su un archivio è consustanziale all'attività di Warburghiana. Il gruppo Warburghiana indaga le testimonianze del passato per metterle a confronto con questioni contemporanee, salvaguardando l’autonomia del documento e montandolo con altri materiali per accostamento, analogia e contrasto, arricchendolo di analisi da diversi punti di vista, coinvolgendo esperti di diverse discipline. Warburghiana vaglia il materiale messo a disposizione, ne individua dei temi proponibili a un confronto con la contemporaneità e costruisce un montaggio con i documenti e nuovi interventi che saranno in parte degli artisti che compongono il gruppo e in parte richiesti a specialisti ritenuti pertinenti ed efficaci all’operazione. Il montaggio può poi essere proposto in forma di installazione o di “concerto sinottico” in un incontro pubblico, della durata di un’ora circa, e nella forma diversa a seconda dei mezzi a disposizione (realizzazione di filmati video, multiproiezioni video, collegamenti Internet, altro).

* Soggetti coinvolti: tutti gli archivi mettono a disposizione del gruppo Warburghiana i kit archivistici per indagare e affrontare il tema dell’anno. La storia del territorio è valorizzata e interpretata dal lavoro del gruppo documenti e sui libri.

  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: 4 archivisti; i membri del gruppo Warburghiana (Aurelio Andrighetto, Dario Bellini, Gianluca Codeghini, Elio Grazioli) e altri specialisti che Warburghiana riterrà di coinvolgere; Iolanda Pensa, Direttore artistico che collabora e sovrintende al lavoro di curatela artistica; Cristia Perillo, coordinatore del progetto che verifica le fasi di avanzamento e realizzazione dell’opera d’arte; il referente del partner dove viene realizzato il concerto sinottico.
  • Tempi di realizzazione: gennaio - luglio 2010
  • Soggetti beneficiari: valorizzazione di tutti gli archivi e dei fondi librari, attraverso l’opera di traduzione originale del gruppo Warburghiana. L’Archivio Pietro Pensa acquisisce una copia dell'opera e i diritti per conservarla, presentarla, esporla e prestarla. Warburghiana mantiene il diritto a produrre almeno un'altra copia dell'opera e a distribuirla nei suoi circuiti. Un pubblico ampio può assistere alle presentazioni delle opere d’arte e tutti i materiali di documentazione sono pubblicati e consultabili online.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: un concerto sinottico della durata di un’ora circa; uno spazio sul sito http.//www.warburghiana.it nella forma di “concerto sinottico n. ...”, nella modalità simile agli spazi già esistenti sul sito coinvolgimento di un network specializzato; un video sul sito www.warburghiana.it; un dvd che può avere una circolazione indipendente; un’opera multiplo; 1 testo critico; partecipazione di 150 persone al concerto sinottico; sperimentazione di un nuovo metodo di lavoro (molti artisti e curatori lavorano su fonti archivistiche, ma l'affiancamento di archivisti al loro lavoro è una nuova modalità); possibilità di far circolare i temi e la documentazione degli archivi anche all'interno del circuito dell'arte attraverso il lavoro degli artisti e dei curatori coinvolti.
  • Metodo di valutazione degli esiti: recensioni della stampa specializzata, feedback del pubblico durante gli eventi, feedback dei curatori e degli artisti sul loro lavoro e sul lavoro degli altri curatori e artisti coinvolti durante le conferenze e presentazioni.

Formazione

Ogni anno è organizzata la formazione mirata al personale strutturato e ai volontari di archivi e associazioni culturali e ambientali del territorio, per permettere la sostenibilità del progetto oltre la sua durata. La formazione produce linee guida disponibili online ed è possibile realizzarla senza impiegare risorse economiche, come scambio di buone pratiche testimoniate dai professionisti che partecipano al progetto e da altri professionisti e relatori invitati a intervenire per portare la loro esperienza.

1° anno, Gestire un archivio storico e di deposito

Corso di formazione base per la gestione di archivi storici e di deposito, rivolto allo staff e ai volontari delle istituzioni partner.

  • Soggetti coinvolti: staff e volontari delle istituzioni partner.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: 2 archivisti e 2 relatori referenti di archivi storici e di deposito.
  • Tempi di realizzazione: una giornata con conferenza stampa e interventi dei relatori al mattino ed esercitazione pratica nel pomeriggio
  • Soggetti beneficiari: le istituzioni partner che detengono archivi beneficiano di una formazione di base ai propri staff e ai volontari per la gestione dei propri fondi storici e di deposito.

Risultati attesi e criteri di valutazione: riordino di un certo numero di fascicoli, da stabilire con i docenti; coinvolgimento di un gruppo d persone attive nei progetti degli archivi e individuazione di una persona che collaborerà ai progetti futuri.

  • Metodo di valutazione degli esiti: schede di valutazione anonima degli utenti del corso.

2° anno, Ideare progetti culturali e ambientali

Corso di formazione base per l’ideazione e redazione di progetti nel campo dei progetti culturali e ambientali, rivolto allo staff e ai volontari delle istituzioni partner.

  • Soggetti coinvolti: staff e volontari delle istituzioni partner.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: 1 project manager, 1 fundraiser e 2 relatori referenti di progetti realizzati in campo culturale e ambientale.
  • Tempi di realizzazione: una giornata con conferenza stampa e interventi dei relatori al mattino ed esercitazione pratica nel pomeriggio
  • Soggetti beneficiari: le istituzioni partner che detengono patrimoni culturali e ambientali beneficiano di una formazione di base ai propri staff e ai volontari per la collaborazione a progetti nell’ambito della cultura e dell’ambiente.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: redazione di un progetto attraverso un’esercitazione guidata.
  • Metodo di valutazione degli esiti: schede di valutazione anonima degli utenti del corso.

3° anno, Gestire progetti in rete legati ai beni archivistici e librari

Corso di formazione base per management di un progetto nel campo dei beni archivistici e librari, rivolto allo staff e ai volontari delle istituzioni partner.

  • Soggetti coinvolti: staff e volontari delle istituzioni partner.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: 1 archivista, 1 project manager, 2 relatori referenti di reti nel campo archivistico e librario.
  • Tempi di realizzazione: una giornata con conferenza stampa e interventi dei relatori al mattino ed esercitazione pratica nel pomeriggio
  • Soggetti beneficiari: le istituzioni partner beneficiano di una formazione di base ai propri staff e ai volontari per la valorizzazione e per la divulgazione degli archivi.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: redazione di un progetto attraverso un’esercitazione guidata.
  • Metodo di valutazione degli esiti: schede di valutazione anonima degli utenti del corso.

Comunicazione e archiviazione

La comunicazione del progetto e delle iniziative promosse dalle istituzioni culturali e ambientali partner è dell’artista, designer e architetto Antonio Scarponi, che idea, progetta e produce template grafici riproducibili, adattabili e utilizzabili per tutta la comunicazione del progetto e per la comunicazione di altre iniziative oltre i tre anni. La comunicazione coordinata progettata da Antonio Scarponi si basa sul riciclo del materiale di scarto, facendo riferimento ai processi di riordino degli archivi storici dov’è prevista un’attività di scarto regolamentata da una normativa nazionale e internazionale e facendo riferimento ai temi ecologici del progetto. Linee guida, documentazione e comunicazione del progetto sono disponibili online in formato pdf e stampabili on demand, in un’ottica di sostenibilità. La comunicazione del progetto e delle iniziative promosse dalle istituzioni culturali e ambientali partner è integrata e il suo design è coordinato e prodotto dall’artista, designer e architetto Antonio Scarponi. Tutte le attività promosse dal progetto producono testi, immagini, audio, video e linee guida in modo che siano documentate, accessibili e facilmente riproducibili. La documentazione raccolta e prodotta è diffusa online, in particolare attraverso i network di biblioteche e archivi della Provincia e della Regione. Il sito wiki dell'Archivio Pietro Pensa (http://pietro.pensa.it) partecipa alla comunicazione del progetto insieme ai siti delle istituzioni e associazioni coinvolte. ll materiale informativo sulle iniziative è distribuito presso strutture culturali, ricettive e turistiche del territorio.

  • Soggetti coinvolti: tutti i partner e i soggetti coinvolti nella rete.

Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: 1 designer; 1 addetto ufficio stampa per la redazione e l’editing dei testi; realizzazione e stampa. Tempi di realizzazione: il primo anno il designer realizza il layout dell’immagine coordinata. La redazione e l’editing dei testi vengono aggiornati e implementati per tutta la durata del progetto.

  • Soggetti beneficiari: valorizzazione e diffusione dei temi indagati, delle attività e degli archivi e delle biblioteche coinvolti nel progetto. Gli utenti sono informati della programmazione delle attività attraverso canali di comunicazione diversi e attingono alle linee guida delle attività del progetto che vengono pubblicate online. Template grafici riproducibili, facilmente adattabili e scaricabili da Internet gratuitamente.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: grafica semplice coordinata fra le istituzioni; template grafici per le diverse attività che possono essere utilizzati da tutti i partner, anche per attività future (struttura grafica per calendari, programmi, presentazioni tipo power point, verbali, inviti, comunicati stampa, locandine, biglietti da visita, carta intestata, newsletter, cartoline); sito; versioni stampabili.
  • Metodo di valutazione degli esiti: feedback dei partner e degli accessi online; quantità di documentazione consultata e scaricata da Internet.

Amministrazione

Oltre all’amministrazione del progetto, alla verifica del suo avanzamento e all’organizzazione di tutte le attività e fasi previste, questo gruppo di lavoro è indispensabile per l’azione di networking che ha reso possibile l’ideazione, i partenariati e la rete di “Vestire il paesaggio” e che permetterà l’allargamento della rete e il proseguimento delle attività oltre i tre anni del progetto. Come ha dimostrato l’esperienza dell’Associazione Amici del Museo delle Grigne, l’amministrazione di progetti in corso coinvolge e invita altre istituzioni pubbliche, culturali e ambientali agli aventi, a riunioni e tavole rotonde, permettendo il costituirsi di nuove reti per progetti futuri.

Ideazione e pianificazione

Il progetto ha coinvolto tutti i partner fin dalla sua ideazione. Sono stati organizzati incontri con i Comuni, la Provincia, le associazioni coinvolte e i potenziali finanziatori e stakeholders. Grazie al lavoro già realizzato dagli enti coinvolti, sono stati anche già attivati contatti e presentazioni del progetto

Riunioni

Riunione generale

Ogni anno si apre a settembre con una riunione generale dei partner del progetto per pianificare e valutare le attività dell’anno precedente.

  • calendarizzare la presentazione pubblica dell’opera d’arte, gli itinerari e le conferenze, il corso di formazione agli adulti
  • calendarizzare gli incontri di presentazione alle scuole, ai genitori e alle associazioni, del laboratorio per bambini
  • valutare il lavoro dei collaboratori
  • valutare la partecipazione alle attività durante l’anno precedente
  • valutare il grado di soddisfazione dei partner e dei partecipanti alle attività durante l’anno precedente
  • valutare i feedback della stampa specializzata e della stampa locale durante l’anno precedente
  • valutare l’attività di comunicazione, gli accessi online e la quantità di documentazione consultata e scaricata da internet durante l’anno precedente
  • decidere rinnovi e revisioni dei contratti

Responsabilità

È stato siglato un accordo con ogni partner coinvolto nel progetto. Il progetto è gestito da un coordinatore e ogni partner del progetto – associazione o Comune – ha un suo referente.

Coordinatore del Progetto
  • organizza e partecipa alle riunioni del progetto;
  • collabora con i referenti al monitoraggio dell’avanzamento dei lavori;
  • coordina le fasi e il calendario delle attività;
  • mantiene i contatti con i responsabili delle singole iniziative;
  • gestisce i rapporti con gli enti finanziatori ed è responsabile dell’amministrazione del progetto;
  • redige annualmente una relazione del progetto;
  • organizza e partecipa a sopralluoghi alle sedi delle iniziative.
Referente del Comune
  • partecipa alle riunioni del progetto;
  • collabora con il coordinatore del progetto al monitoraggio dell’avanzamento dei lavori;
  • verifica le fasi di avanzamento del progetto, del lavoro dell'archivista e di tutte attività che si svolgono nel suo Comune;
  • mantiene i contatti tra il Comune che detiene, custodisce e gestisce l’archivio e la Soprintendenza ai Beni Archivistici della Regione Lombardia che svolge il ruolo di referente scientifico;
  • facilita i contatti con le scuole, le associazioni, le istituzioni e gli abitanti del suo Comune;
  • facilita la realizzazione dei laboratori didattici nel suo territorio;
  • coordina, gestisce e organizza la conferenza/itinerario se si svolge nel suo Comune;
  • pubblica sul sito o suoi siti Internet del suo Comune le informazioni sul progetto e i link ai siti di riferimento;
  • raccoglie la rassegna stampa del progetto (articoli, notizie, recensioni in particolare per le attività realizzate nel suo Comune) e raccoglie i commenti, il feedback e le reazioni dei partecipanti, degli abitanti e dei responsabili di organizzazioni e istituzioni del suo territorio; invia tutta la documentazione cartacea e digitale raccolta al coordinatore del progetto;
  • distribuisce presso strutture culturali, ricettive e turistiche del territorio il materiale di comunicazione del progetto
  • invia al coordinatore del progetto informazioni su iniziative ed eventi attinenti al programma e ai temi del progetto che possono essere incluse nella documentazione e comunicazione.


  • Soggetti coinvolti: tutti i partner.
  • Risorse (umane, materiali, economiche) necessarie: 1 coordinatore per direzione e management del progetto; 3 referenti dei Comuni, 2 referenti delle associazioni (volontari);1 producer e assistente al coordinamento; commercialista; spese gestionali, rimborsi spese e imprevisti; spese di spedizione, correnti e di consumo, materiale cancelleria.
  • Tempi di realizzazione: l’amministrazione segue tutte le fasi del progetto fino alla sua conclusione e

valutazione finale.

  • Soggetti beneficiari: il progetto stesso.
  • Risultati attesi e criteri di valutazione: comunicazione regolare tra i partner, aggiornamento regolare sullo stato di avanzamento del progetto, valutazione regolare dell’andamento del progetto, spazio di ideazione per nuove iniziative, efficace realizzazione di tutte le attività previste nel progetto. Verbali delle riunioni, 3 relazioni annuali del progetto.
  • Metodo di valutazione degli esiti: relazioni annuali sul progetto, verbali degli incontri,

comunicazione via mail tra i referenti di progetti e il coordinatore, feedback dei partner.

Beneficiari

  • “Vestire il paesaggio” costituisce una rete culturale e ambientale eterogenea. La rete coinvolge archivi, biblioteche, parchi, musei, ecomusei, scuole, associazioni e Comuni. Le istituzioni eterogenee collegate dalla rete rivolgono servizi e attività di divulgazione culturale ad un pubblico specifico e differenziato nei territori del Bacino dell’Adda. L’interazione e il collegamento tra le diverse iniziative, oltre ad arricchire il programma delle istituzioni, crea collegamenti tra i diversi pubblici. L'organizzazione di iniziative destinate ai più giovani e le attività di formazione nel campo del management ambientale, culturale e ricettivo sono pianificate per dare sostenibilità alla rete oltre i tre anni del progetto e per costruire e allargare il bacino di utenti attivi e volontari, vera risorsa per il mantenimento, il rispetto e la sostenibilità del territorio. Tutta la documentazione e i contenuti del progetto sono disponibili online: saggi, itinerari, catalogazioni tematiche e linee guida permettono di allargare la rete e di rendere ogni iniziativa riproducibile e adattabile a nuovi contesti.
  • “Vestire il paesaggio” si indirizza ad un pubblico differenziato e attivo. Le iniziative proposte si rivolgono ad archivisti, studiosi e ricercatori, ma anche a bambini, ragazzi, maestre, genitori, referenti e volontari di associazioni culturali e ambientali, personale dei Comuni, appassionati di ambiente e cultura e pubblico dell’arte. Il progetto si indirizza indistintamente ai residenti e non residenti dei territori del Bacino dell’Adda. Il pubblico non è considerato spettatore ma è attivato e coinvolto attraverso attività mirate che lo rendono promotore, partecipe e reale risorsa del progetto stesso. Il progetto produce catalogazioni tematiche, ricerche, saggi e formazione, ma anche attività originali che stimolano la curiosità e il coinvolgimento e che tradizionalmente non sono associate ai beni archivistici e librari, come laboratori, opere d’arte, itinerari ambientali e museali. Le attività sono occasioni di incontro, amicizia e convivialità; l'approccio del progetto dà spazio alla sperimentazione, al gioco e all'eccezionalità, senza compromettere la qualità scientifica delle iniziative e l'importanza del coinvolgimento di esperti e professionisti nei diversi settori toccati dalle attività. Le attività promosse all'interno del progetto potenziano le competenze delle persone coinvolte con nuovi link, incontri, formazione, stimoli e interferenze. Il progetto costruisce un suo pubblico attivo, per garantire il seguito delle attività, proporre nuove iniziative e sostenerle.
  • “Vestire il paesaggio” coinvolge artisti e creativi. Il progetto si appoggia al linguaggio e alle interpretazioni di artisti e creativi capaci di rielaborare, con il contributo e l’assistenza di professionisti, beni archivistici e librari stimolando sensi e sensibilità diverse. Il coinvolgimento di artisti e creativi permette al progetto di distribuire i suoi contenuti attraverso la stampa culturale specializzata e di indirizzarsi non solo agli appassionati di storia e del territorio del Bacino dell’Adda ma anche al pubblico dell’arte. Le opere prodotte si inseriscono nel circuito artistico, proseguendo il lavoro di diffusione dei contenuti del progetto oltre il progetto stesso, all’interno di esposizioni e presentazioni italiane e internazionali. La selezione degli artisti si appoggia al contributo specialistico di curatori.

Risultati attesi

Risultati attesi a breve termine (< 1 anno)

Nuovi contenuti

  • 1 un’opera d’arte: progetto dettagliato, pianificazione dell’intervento, produzione e presentazione (per garantire la qualità della produzione, il calendario della presentazione asseconderà le esigenze dell’opera).
  • 8 testi: 1 saggio di introduzione all’opera a cura del curatore, 1 testo che descrive il laboratorio e fornisce linee guida per riprodurlo, 1 testo che presenta l’itinerario, 3 saggi presentati durante la conferenza, 1 testo che sintetizza la formazione, 1 elenco di beni archivistici e librari con testo di introduzione (kit archivistico composto da elenchi e saggi prodotti da tutti gli archivi coinvolti).

Conservazione e accesso

  • Perlustrazione dei beni archivistici e librari coinvolti nel progetto e catalogazione tematica in base al tema del primo anno.
  • 1 conferenza con dibattito e valutazione, 1 itinerario, 1 conferenza stampa
  • Grafica coordinata e template
  • Notizie e documentazione prodotta pubblicata online

Risorse umane

  • Costruzione e allargamento della rete nei Comuni coinvolti: incontri con il personale del Comune, con le scuole e contatti con le associazioni locali. Grazie agli incontri di lavoro per la redazione e la sottoscrizione degli accordi di partnership, la rete di “Vestire il paesaggio” è già stata avviata e si è già riscontrato un grande impegno da parte di tutte le risorse coinvolte nell'avviamento del progetto e un grande interesse da parte di nuovi potenziali membri della rete.
  • 1 incontro generale di pianificazione, 1 incontro di formazione, 1 laboratorio

Risultati attesi a medio termine (< 3 anni)

Nuovi contenuti

  • 30 testi: 3 saggi prodotti per le conferenze, 3 testi che forniscono informazioni e linee guida per la riproduzione di laboratori adattati a diversi contesti e beneficiari, 3 saggi dei curatori che presentano le opere e il lavoro degli artisti, * 3 testi che presentano gli itinerari, 3 testi che sintetizzano gli incontri di formazione (con introduzione, bibliografia e link di riferimento), 3 elenchi di beni archivistici e librari con testo di introduzione (kit archivistici composti da elenchi e saggi prodotti da tutti gli archivi coinvolti), 9 saggi redatti per le conferenze
  • 3 opere d’arte: rielaborazione e interpretazione di documentazione archivistica e libraria

Conservazione e accesso

  • 3 conferenze con dibattito e valutazione delle attività svolte
  • 3 itinerari
  • 3 conferenze stampa
  • Grafica coordinata e template grafici per tutti i tipi di materiale di comunicazione
  • Rassegna stampa del progetto, delle conferenze, delle presentazioni e delle opere d’arte prodotte (circa 20 articoli)
  • Tutta la documentazione prodotta accessibile online

Risorse umane

  • Ampliamento del bacino di utenti attivi, contattando e coinvolgendo all’interno di archivi, biblioteche, istituzioni culturali e ambientali che non sono attualmente partner del progetto.
  • 3 incontri di formazione
  • 3 laboratori
  • 4 incontri generali di pianificazione e valutazione del progetto con follow up del progetto e pianificazione del programma triennale successivo

Risultati attesi a lungo termine (> 3 anni)

  • Riproduzione nei Comuni coinvolti delle migliori attività realizzate all’interno del progetto
  • Riproduzione di 3 delle attività realizzate all’interno del progetto in altri Comuni
  • Uso e adattamento dei template grafici per nuovi progetti
  • Presentazione delle opere d’arte prodotte all’interno di 3 riviste specializzate e 3 esposizioni

Metodi di valutazione

Valutazione del successo di pubblico

La valutazione delle diverse attività di “Vestire il paesaggio” da parte del pubblico avviene durante lo svolgimento delle stesse, attraverso strumenti specifici:

  • partecipazione ai laboratori, agli incontri di formazione, alle conferenze, agli itinerari e alle presentazioni delle opere d’arte
  • coinvolgimento di volontari: motivazioni e aspettative
  • feedback e commenti raccolti dai referenti nei diversi territori sedi delle attività
  • per itinerari e conferenze, feedback del pubblico e coinvolgimento
  • recensioni della stampa locale

Valutazione dei contenuti

  • la Soprintendenza per i Beni Archivistici della Lombardia valuta il lavoro specialistico degli archivisti e dei ricercatori recensioni sulla stampa specializzata
  • focus group con insegnanti, temi in classe, schede di valutazione dei partecipanti ai laboratori
  • schede di valutazione anonime dei corsi di formazione

Valutazione dell’amministrazione e del management del progetto

  • riunione annuale con i partner del progetto
  • incontri con i referenti di progetto
  • incontri con i responsabili delle attività
  • relazione del coordinatore di progetto

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