I capricci del tempo

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in Museovivo delle Grigne. Isen: storie di Cres e di Psciac, n. 2, dicembre 2000, p.

Ognuno di noi ha, almeno una volta, espresso un’opinione non proprio benevola sul tempo: dalle “mezze stagioni” che sembrano scomparse, agli inverni che non sono più nevosi, alle estati “troppo calde”; ma pare che il tempo abbia sempre fatto un po’ i capricci, o almeno così sembra leggendo quello che scrisse, nel lontano 1791, l’allora Parroco di Esino Don Torriani. “1791 15 giugno
Si fa memoria che nell’anno presente 1791 si celebrò la Santa Pasqua il dì ventiquattro Aprile e nella seconda Festa di Pentecoste, che cadeva il tredici di Giugno, fu una giornata competente cioè né calda, né fredda, il cielo si fece vedere or sereno ed ora torbido. La mattina poi seguente cominciò a piovere dirottamente, e faceva molto freddo, un'ora poi avanti mezzo giorno cominciò a nevicare, come se fosse stato nel più rigido Inverno e seguitò per molto tempo, cosicché dovettero i caricatori di Cainallo condur le bestie a pascolare sulla strada di Perledo sino al Crocefisso, e furono obbligati a stare in questi contorni due giorni e mezzo per la quantità della Neve. Così quelli dell’Alpe d’Esino Inferiore, che era Simone Nasazzi Caricatore dovette condur il suo bestiame in Ortanella, cioè verso il Lago, quantunque però non fosse del tutto esente anche l’Ortanella; tale accidente si trova esser succeduto un’altra volta che sono anni cento e sei (1685) addì 20 di giugno. Nel monte di Cainallo fu un braccio d’altezza così sulla culmine dell’Alpe. Questo tempo così freddo non solo si offrì in questi Paesi, ma bensì anche in Milano, dove tutti si vestirono come d’Inverno. Così pure tutti i monti della Valsassina, come anche nei contorni nostri cioè di questi monti del Lago furono tutti coperti di Neve. Fortunati noi altri che a rispetto degli altri paesi, che nel coltivo non prese piede ed arrivò soltanto sopra la Torre.
P.N.C. Torriani Curato”.