Speranze e crollo della siderurgia lariana in epoca neoclassica
Estratto da “Civiltà Neoclassica nella Provincia di Como”, “Arte Lombarda”, n.s., N° 55-56-57, 1980.
Premessa
La presente memoria ha lo scopo di illustrare, attraverso lo svolgersi di un episodio, il progressivo formarsi dell'ambiente psicologico in cui fiori la civiltà neoclassica.
Sulla storia del ferro lariano nel XVIII secolo e nei primi decenni del successivo già molto fu scritto da egregi cultori. Questo studio è quindi inteso, più che a mettere in luce un certo numero di ulteriori notizie, marginali anche se interessanti, ad ordinare la copiosa ma sovente caotica materia disponibile, cosi da rendere evidente il filo conduttore della vicenda: la società lombarda, in pieno rigoglio di vita, uscendo dal manierismo, vuole sottoporre al controllo del suo raziocinio i fenomeni economici, insistendo senza ripiegamenti anche quando i motivi di sconforto si accumulano; il suo generoso tentativo naufraga in un triste crepuscolo proprio quando altrove la moderna produzione dell'acciaio dà vita alle grandi potenze industriali, verso le quali sta trasferendosi la mentalità neoclassica con espressioni d'arte fredde e grandiose, tipiche di un mondo in espansione.
Il tentativo, peraltro, non rimarrà infruttuoso, perché nelle ceneri del crollo rimarranno braci destinate ad alimentare la stupenda ripresa del secondo '800.
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