Libro di Pietro Pensa e di Jolanda Pensa, ed. Bartolozzi, Lecco, 1973.
L'ANTICO VOLTO DEL TERRITORIO LECCHESE
L'attenzione di chi guarda un rilievo corografico del territorio orientale del Lario è attratta da una profonda e regolare incisione valliva determinata dai corsi del fiume Pioverna e del torrente Gerenzone che, partendo da Bellano e dirigendosi ad oriente per poi piegare con ampia curva verso meridione, forma un grande arco da lago a lago. Se ci si sofferma poi ad osservare la conformazione della riva lacuale che chiude quell'arco, si comprende facilmente come le rocce che scendono precipiti sull'acqua tra Bellano e Mandello, limate quali furono dal ghiacciaio abduano durante la glaciazione di Würm, abbiano impedito per secoli all'uomo un agevole spostamento lungo la riva stessa, conducendolo a scegliere la depressione valliva a cui si è accennato quale via per scendere dai passi alpini dello Spluga e del Braulio alla pianura lombarda.
Quella via fu detta nel suo intero percorso, se pure impropriamente, «la Valsassina». Lecco, postane allo sbocco, stretta e difesa tutto attorno dal lago, dal fiume Adda e dalle pendici del Magnodeno, ne divenne la chiave strategica.
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