La presenza di san Siro tra Lario e Ceresio

Centro di documentazione e informazione dell'Ecomuseo delle Grigne

Articolo di Pietro Pensa, in Periodico della Società Storica Comense, vol. L, 1983, pp. 285-294.


La favola di San Siro evangelizzatore

I più antichi scrittori di storia comasca accolsero, o forse essi stessi avviarono, una tradizione leggendaria sulla evangelizzazione prefeliciana del territorio, precedente cioè all'invio di San Felice a Como da parte di Sant'Ambrogio e alla sua ordinazione a vescovo avvenuta il 1° novembre 386.

Primi evangelizzatori, secondo Benedetto Giovio e Francesco Ballarmi furono San Barnaba proveniente da Milano e Sant'Emargora da Aquileia. Ai due venne aggiunto, da Primo Luigi Tatti, San Siro, vescovo di Pavia.

Altri minori evangelizzatori furono ipotizzati più avanti, ma già nel secolo scorso prevalse la tendenza a relegare nel campo della fantasia proposte che non hanno alcun fondamento storico.

Recentemente, di tali assurde supposizioni fece una accurata disanima mons. Pietro Gini, giungendo a questa conclusione che egli considera definitiva: «In Como e nel suo territorio non vi fu nessuna evangelizzazione prefeliciana stabile, organica, gararchica. E il convincimento a cui pervengono i migliori e più accreditati studiosi di storia comasca. Ricordo Giuseppe Rovelli, Maurizio Monti, Cesare Cantù, Rodolfo Maiocchi, Francesco Lanzoni, Fedele Savio, Giusto Renato Orsini».

Perfettamente d'accordo con le affermazioni di Pietro Gini, che fa seguire allo studio critico una accurata Cronologia del Protovescovo San Felice, osservo che sarebbe utile una ricerca dei motivi che indussero gli antichi storici a proporre evangelizzatori prefeliciani, quanto meno i tre su cui più si è insistito: San Barnaba, Sant'Ermagora, San Siro. Ritengo che a suggerire i nomi dei primi due sia stato il fatto che essi sono legati a Milano e ad Aquileia, le due diocesi di cui Como fu suffraganea: il supporre quindi che da quelle fosse venuta l'evangelizzazione può aver condotto alle figure di Barnaba e di Ermagora: supposizione semplicista la prima, falsata nel corso della storia la seconda, in quanto Como passò da suffraganea di Milano a suffraganea di Aquileia solo in tempi longobardi.

Più perplessi lascia infine il nome di San Siro, e proprio perché quello è legato ai corridoi tra Lario e Ceresio e alle rive menaggine, oggetto di mia particolare attenzione, me ne occupo in questa sede.

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