In&Out nel cuore della Grigna: Dialogo tra museo e territorio
Premessa
La presente relazione tecnica è redatta con il supporto progettuale di un Tecnico Facilitatore partecipante al R.T.P. “Comunità di Pratica per GESTIRE 2020” la cui mandataria è ETIFOR SRL, su incarico di ERSAF che ha avviato a gennaio 2020 un Servizio di animazione, facilitazione e progettazione per le aree protette della Regione Lombardia della durata di tre anni e con lo scopo primario di operare a supporto di Enti Gestori di RN2000, Comuni, Aziende agricole, Associazioni e Consorzi di Bonifica nell’ambito del progetto LIFE IP “Nature Integrated Management to 2020” – GESTIRE 2020 - LIFE14 IPE IT 018 e promosso da Regione Lombardia.
Contesto progettuale
Contesto e criticità: il problema
Lo sforzo compiuto in questi anni dal Museo delle Grigne per farsi conoscere da un pubblico più ampio è ora contrastato dalla pandemia. Nell’estate 2020 le visite si sono sensibilmente ridotte: erano 850 nel 2019, sono scese a 500 nel 2020. Questo nonostante le auto parcheggiate a pagamento per la giornata a Cainallo, da cui ci si muove per le camminate in montagna, siano aumentate: 7750 nel 2019, 9000 nel 2020.
Inoltre nel 2020, nonostante un nuovo progetto di laboratori dedicati, le visite delle scuole sono state interrotte, sempre a causa della pandemia. Cessate sono pure le attività di alternanza scuola-lavoro, che erano state rilevanti sia per l’incontro mondiale di Wikipedia nel 2016 sia per l’aggiornamento dei percorsi e dell’impianto didascalico del museo (2017-18).
Il problema che questo progetto intende affrontare attraverso un’originale combinazione di natura, cultura e tecnologia digitale è dunque quello di individuare delle modalità che da un lato rimotivino i cittadini alla visita del museo e che dall’altro integrino meglio Museo e territorio, così da portare gli sportivi nel Museo e i visitatori del Museo in montagna - pubblici che per esperienza sappiamo poter coincidere.
Esino Lario è un paese di montagna di 750 abitanti posto a 900 m di altitudine sopra il Lago di Como. Il territorio è interamente immerso nel Parco Regionale della Grigna Settentrionale. È geograficamente isolato (il paese più vicino è Perledo, a 8 Km), lo si raggiunge da Varenna, lungo una strada stretta e impegnativa, o dalla Valsassina, e non vi si passa per caso.
L’isolamento e i mutamenti nei consumi turistici (voli low cost, share economy) hanno imposto un processo di conversione per ora solo iniziato. Oggi, nonostante un passato di popolare località di villeggiatura e nonostante la vicinanza a zone ad alta intensità turistica sul lungolago, Esino Lario stenta ad attirare turisti. Il ricco patrimonio edilizio, che fino agli anni ’90 accoglieva in estate 12.000 persone, rimane in larga parte sottoutilizzato e rischia il degrado. A Ferragosto si arriva oggi solo a 4500 presenze. Né il paese né il Museo riescono inoltre a beneficiare più di tanto degli escursionisti interessati alle Grigne, che in genere affrontano la giornata sportiva senza sostare a Esino.
Vi è senz’altro un problema di comunicazione, scarna o comunque poco efficace: quello che il paese e il suo territorio hanno da offrire è visibile in maniera insufficiente, cosa su cui il progetto mira a intervenire.
Per il Museo si aggiunge la difficoltà di contrastare il pregiudizio infondato che i musei siano per soli intellettuali, considerato che l’istituzione si è fatta carico di un importante aggiornamento delle forme di comunicazione e interazioni con i contenuti offerti, e propone oggi percorsi differenziati per ragazzi, visitatori frettolosi e visitatori più esigenti, nonché touch screen, video e tablet per i ragazzi. Anche su questo il progetto si propone di fare una comunicazione esterna di maggiore efficacia attraverso i tre itinerari attrezzati, che richiamano il Museo - un’offerta che include per altro anche il pubblico più vulnerabile: il museo è organizzato per accogliere persone con mobilità ridotta e così uno dei tre itinerari previsti.
Sul territorio infine non mancano le guide - ma manca un buon calendario di offerte che permetta di prenotare (cosa indispensabile in tempo di pandemia) e di programmare per tempo, così da creare gruppi sufficientemente consistenti da ammortizzare le spese e ridurre i costi a persona.
Realtà concreta nella quale il progetto si realizza
Il paesaggio
Il turismo “mordi e fuggi” del nostro tempo ha fatto perdere il contatto con la montagna, con le sue storie di rocce, piante, animali e anche di uomini: questo progetto si propone di recuperare queste conoscenze e di metterle a disposizione del visitatore, trasformando una gita in un vero e proprio viaggio di conoscenza. Si propone dunque, a parte, una nota sul paesaggio e sulle ricchezze del territorio.
Normativa vigente, aree protette e rete ecologica
Il progetto si iscrive in un contesto normativo volto alla tutela dell’ambiente (Direttiva Habitat, network Natura 2000), nonché nella Rete ecologica regionale, dato che il progetto è strutturato in un contesto ambientale di pregio e le tematiche culturali naturalistiche riguardano specie che si muovono, piante comprese, in questa rete ecologica di connessione: si rimanda all’Allegato 2 per un approfondimento a riguardo.
La rete escursionistica delle Grigne
Nel meraviglioso contesto ambientale e paesaggistico del Parco della Grigna Settentrionale si inserisce un’articolata rete sentieristica stimata in 300 km, potenzialmente parte integrante della REL (Rete Escursionistica della Lombardia - L.R. 5/2017). Tale infrastruttura fruitiva ha il fine di promuovere la conoscenza del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-culturale, sviluppare l’attrattività delle aree rurali in pianura, collina e montagna, valorizzare le attività escursionistiche e alpinistiche, diffondere forme di turismo eco-compatibili e sostenere interventi di manutenzione dei percorsi. I dati della REL sono infatti utilizzabili, per esempio, da applicazioni per la promozione turistica o per servizi di soccorso.
I sentieri del Parco non sono ancora inseriti nella REL ed è necessario procedere alle operazioni di tracciamento e accatastamento cui il progetto qui presentato ha dato fresco impulso per poter intervenire sui sentieri nel rispetto della normativa attuale. È iniziato così il coordinamento tra i vari soggetti interessati da tale processo, ovvero la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera con la Comunità Montana Lario Orientale e Val San Martino, Ersaf, i sindaci dei comuni compresi nella zona Grigne e le sezioni CAI del territorio, tutti a sostegno del progetto e pronti a intraprendere il processo di aggiornamento.
Risorse locali che possono essere mobilitate per contribuire alla riuscita dell’iniziativa
La comunità locale
Tipica comunità montana isolata, da secoli Esino Lario unisce l’autonomia e la caparbietà nel lavoro con l’orgoglio della solidarietà sociale. Il paese l’ha dimostrato nel 2016 con Wikimania, l’incontro mondiale di Wikipedia: la collaborazione dei cittadini che hanno messo a disposizione case e giornate di lavoro ha determinato il successo dell’evento dapprima giudicato impossibile per la mancanza di un aeroporto, di grandi alberghi, di sale conferenza, ecc. L’ideatrice dell’evento, Iolanda Pensa, afferma che in nessun altro posto piccolo il progetto sarebbe riuscito ad accogliere 1384 Wikipediani da 74 diversi paesi del mondo! Nonostante il rischio di spopolamento che minaccia la comunità, l’attaccamento per il paese è molto forte e solo l’assenza di prospettive in loco obbliga a trasferirsi altrove. L’amministrazione sostiene le famiglie con Baby Bonus, esenzione tasse, contributi per libri scolastici e trasporto fino alla maturità e borse di studio anche all’università. Intervenire con un progetto che ridà vita al turismo è fondamentale per il futuro del paese.
I volontari
Una comunità di 750 abitanti, in un territorio molto vasto (18 km2), dipende dal volontariato per i tanti interventi di manutenzione, di tutela dell’ambiente e di soccorso. Caratteristica che a Esino Lario prende la forma di ben 15 associazioni di volontari. Tra queste ci sono le sezioni locali del Cai (di Esino e degli altri comuni coinvolti), che si sono formalmente impegnate a collaborare al progetto.
Il Museo delle Grigne
Il Museo delle Grigne racconta la storia del territorio dagli albori a oggi, con sezioni di carattere paleontologico, speleologico, archeologico ed etnografico. L’istituzione è percepita come un bene importante per il paese, che custodisce e valorizza l’identità della comunità e le sue caratteristiche di pregio. Da parte dell’amministrazione comunale è oggetto di cura e investimenti per manutenzione e aggiornamento. Oggi il Museo, con le sue sette sezioni su 260 m2, strumenti tecnologici innovativi e guide ludico-educative su tablet per i ragazzi, ambisce al riconoscimento regionale.
Il Parco Regionale della Grigna Settentrionale
Il Parco, di cui Esino è il cuore, rappresenta un’attrattiva forte, con un elevato potenziale sul paese. La presentazione del progetto in Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera (gestore del parco) con il presidente e il suo staff il 15 ottobre u.s. ha raccolto apprezzamento e l’impegno (da discutere e deliberare con il bilancio 2021) di collaborare con il necessario supporto economico al completamento delle azioni del progetto, in particolare per la segnaletica che sarà da aggiornare in Grigna in base alle nuove normative nazionali approfondite in due incontri a novembre con le sezioni CAI e i sindaci del territorio.
L’Ecomuseo delle Grigne
Riconosciuto da Regione Lombardia nel 2009, l’Ecomuseo delle Grigne valorizza il rapporto tra l'uomo e la montagna. Raccoglie, conserva e promuove il patrimonio materiale, immateriale e paesaggistico delle Grigne e coinvolge tutte le associazioni locali. Con contributi di Fondazione Cariplo tre progetti hanno lasciato il segno nel territorio: “Esino a misura di bambino” ha ricevuto il Premio FamigliaLavoro 2010 della Regione Lombardia e dell’Università Cattolica di Milano; nel 2014 “Vestire i paesaggi” ha promosso attività diffuse a livello provinciale e nel 2016 “Wikimania Esino Lario - Protagonismo culturale offline e online” ha contribuito alla diffusione del sapere libero e dimostrato che un paese piccolo non fa solo cose piccole.
La Federazione Speleologica Lombarda
Il Museo ha avviato nel 2017 una collaborazione proficua con la Federazione Speleologica Lombarda, grazie alla quale è stata sviluppata la sezione delle grotte del Museo, un’opera interattiva su touch screen, e un intervento di realtà aumentata, oltre ad organizzare diverse conferenze, sempre a tema speleologico. La collaborazione viene oggi rilanciata con il nuovo progetto.
L’Associazione Guide Alpine del Lario e delle Grigne
L’associazione (Bellano) riunisce le guide di media montagna ed è disponibile a collaborare per organizzare un programma di gite accompagnate per gruppi, con sistema di prenotazione.
L’economia locale
Negli anni ’80 Esino Lario ha implementato un’area artigianale che non impatta sull’ambiente, dà lavoro a circa 70 dipendenti e mantiene vivo il paese. Le strutture ricettive si sono ridotte nel tempo, ciononostante nel Comune ci sono attualmente due alberghi-ristoranti, tre rifugi, tre ampie strutture ricettive per famiglie e gruppi, tre B&B, numerose case vacanze, due ristoranti e una pizzeria. Il potenziale è alto. Localmente o in prossimità di Esino Lario sono disponibili artigiani ai quali si intende affidare parte del lavoro (per esempio per la realizzazione dei totem), essendo competitivi in termini economici e di qualità.
Sintesi degli elementi di criticità e dei punti di forza del territorio
Criticità
- Isolamento geografico del paese che non è luogo di passaggio; è collegato alla Valsassina e a Varenna, sulla sponda del lago di Como, con 12 km di strada affascinante quanto tortuosa;
- piccola comunità, grande estensione territoriale del Comune; necessità di coinvolgere la comunità nel contribuire alla manutenzione dell’ambiente (cura dei boschi, pulizia dei sentieri, sfalcio degli incolti, interventi in caso di emergenze...);
- approccio al turismo obsoleto, risalente agli anni ’60-’80, quando arrivavano 12.000 villeggianti d’estate e il paese si era ingrandito: oggi l’ufficio turistico apre solo d’estate con tirocinio attivo (Living Land, Servizio Civile Nazionale) e sono rimasti solo negozi di prima necessità. L’attuale turismo sportivo montano di prossimità e di breve durata, nonché il vicino turismo internazionale sul lungolago, impongono una conversione profonda;
- sottoutilizzo del patrimonio edilizio: molti appartamenti, pressoché tutti di proprietà dei residenti, poco utilizzati o vuoti, in parte da mettere a norma; infrastrutture comunali non pienamente sfruttate come il Palazzetto dello Sport e il cinema ristrutturato con 270 posti;
- trasporto pubblico scarno, limitato per lo più alle corse scolastiche.
- risorse economiche comunali limitate;
- sentieri della Grigna ancora privi della numerazione prevista dalla norma nazionale e regionale (quest’ultima del 2017);
- Catasto Nazionale dei Sentieri Escursionistici: la Grigna tutta è ancora da inserire; i dati del catasto sono utili anche a fini di promozione turistica e sicurezza;
- stagionalità del turismo: la poca neve non permette più di sfruttare gli impianti sciistici di Cainallo;
- rischio spopolamento: per mantenere una qualità di vita in linea con i tempi, per contrastare la tentazione migratoria e per garantire la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione del territorio occorre sostenere la comunità e le sue associazioni durante tutto l'anno.
- potenziale del paese sotto-valorizzato, considerate in particolare l’ampia rete escursionistica e quella delle strutture ricettive.
Punti di forza
- Comunità di 750 residenti, stabile e profondamente legata al territorio;
- 15 associazioni locali di volontariato attive in vari ambiti culturali e di soccorso, necessarie in un paese isolato;
- rete degli ex esinesi e villeggianti, ancora legati al paese;
- ampia capacità ricettiva, esperienza imprenditoriale e turistica della comunità;
- "Parco Regionale della Grigna Settentrionale”, di cui Esino è al centro, di grande rilievo sul piano della paleontologia, geomorfologia, della flora, della fauna e degli habitat naturali, delle tracce storico-archeologiche, e per la vista che spazia sul Lago di Como e sulle catene di montagne - nelle belle giornate fino al Monte Rosa e agli Appennini.
- rete di sentieri di ogni difficoltà che all’interno del Parco è stimata in 300 km;
- rispetto dell’ambiente: l’appartenenza al Parco Regionale della Grigna Settentrionale di tutto il territorio comunale garantisce rispetto e valorizzazione
dell’ambiente;
- "Sentiero Italia”: include la Grigna con una tratta che comprende tre rifugi locali;
- Museo delle Grigne, nato nel 1935, trasferito nella nuova sede nel 2016 con nuove sezioni e un nuovo allestimento, gestito dall’associazione Amici del Museo delle Grigne, si è ulteriormente arricchito nel 2017, 2018 e 2019 con i Bandi Cultura di Regione Lombardia. Vanta un’esperienza pionieristica nell’uso delle licenze libere per tutto quanto presente e prodotto dal Museo delle Grigne, e nel contribuire a Wikipedia e ai progetti Wikimedia. Committenza e collezione di opere d'arte contemporanea. Premi e riconoscimenti per il lavoro svolto.
- Wikimania 2016 e TEDxEsinoLario 2017: esperienza nella gestione e promozione di progetti sovraterritoriali innovativi;
- “Esino Lario a misura di bambino”, esperienza innovativa e positiva, con sinergie e comunicazione coordinata tra esercenti, associazioni, volontari e professionisti;
- Villa Clotilde, un centro culturale con archivio Pietro Pensa, biblioteca e info point adiacente al Museo delle Grigne.
- Ecomuseo delle Grigne, gestore dell’incontro mondiale di Wikimania 2016, riconosciuto da Regione Lombardia nel 2009;
- Relazioni locali, nazionali e internazionali con enti, volontari, professionisti ed esercenti. Il Comune fa parte della Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera e le istituzioni culturali fanno parte del sistema bibliotecario e museale della Provincia di Lecco e della rete degli Ecomusei della Lombardia.
- eli-soccorso: una piazzola con illuminazione garantisce interventi anche notturni.
- edifici pubblici a norma (grazie a Wikimania 2016) con un cine-teatro da 270 posti, accessibilità ovunque per persone con mobilità ridotta;
- fibra ottica e 5 punti WI FI gratuiti, altri già appaltati;
- foresteria per studenti prevista presso l’ex albergo La Montanina (con 700.000 euro di Regione Lombardia per post-Wikimania)
Obiettivi del progetto
Il progetto prende atto di un nuovo scenario: la pandemia ha cambiato e cambierà lo stile di vita dei cittadini privati (a lungo) di sport e di cultura. E lo affronta adottando un approccio in linea con gli obiettivi prioritari del bando Cariplo Cultura 2020 prossimità, cultura e necessità.
Prossimità
È concetto chiave per il progetto, declinato sia in termini di pubblico che si intende coinvolgere e motivare sia come attori economici con cui si intende collaborare e che si vuole sostenere.
Creatività
Il Museo delle Grigne può annoverare tra le proprie attività anche recenti il coinvolgimento di artisti, designer, creativi con i quali si sono già fatti alcuni interventi spiccatamente innovativi sul piano tecnologico e comunicazionale, risultati molto apprezzati dal pubblico. Su questa strada si intende proseguire con il nuovo progetto, non solo con un nuovo intervento nel Museo (plastico del Gruppo delle Grigne con proiezione 3D), ma anche proiettandosi all’esterno (totem e tool per la fruizione di contenuti multimediali), lungo gli itinerari individuati. Degno di nota è anche l’approccio che integra la collaborazione tra professionisti, creativi e volontari, già perseguito in passato con successo, e adottato oggi con questo progetto in maniera ancora più articolata.
Necessità
Con il progetto si cerca di guardare alle oggettive e pesanti difficoltà attuali (struttura chiusa a lungo, ingressi ridotti anche in estate) come a un’opportunità e con l’ambizione di proiettarsi in un futuro post pandemico - che non sarà “come prima”, ma un tempo nuovo.
Si è inoltre voluto interfacciarsi con alcune urgenze del territorio, non ultima quella di tracciare i sentieri e accatastarli, una priorità per gli operatori turistici (i dati vanno ad alimentare servizi e progetti digitali di promozione del turismo all’aria aperta, di soccorso e manutenzione): pur non essendo tra gli obiettivi diretti del progetto, su questo aspetto già la fase di progettazione ha svolto un ruolo di impulso, attivando i vari attori coinvolti (Ersaf, Comunità montane, Comuni, Cai).
Soggetti interessati dal cambiamento
Il progetto coinvolge una varietà di soggetti:
- il cittadino, da solo o in forma associata, che vuole riappropriarsi dei luoghi di cultura e vivere il tempo libero in modo attivo, sano e interessante;
- le scuole e i bambini con la ripresa di visite guidate a loro destinate e con la proposta di percorsi di lettura/fruizione parallela a quella degli adulti (cartelli a misura di bambino sui totem);
- i professionisti che vivono del turismo: guide, alberghieri, ristoratori, proprietari di negozi, B&B, case vacanza, ecc...
- gli attori del progetto: esperti di geologia, di archeologia, di scienze naturali, di tecnologia avanzata, che mettono il loro lavoro di ricerca a disposizione con un linguaggio studiato per essere accessibile a tutti;
- i volontari che saranno coinvolti nella realizzazione di alcuni elementi del progetto (posa totem, per esempio, grazie ai soci Cai);
- Ersaf, Comunità montana, Comuni e Cai: il progetto, già in questa fase di sviluppo,
ha dato impulso al tracciamento e all’accatastamento dei sentieri nell’area delle due Comunità montane delle Grigne, ancora tutto da fare e fondamentale a fini turistici, di sicurezza, manutenzione, promozione del territorio. Se realizzato gli itinerari del progetto verranno utilizzati come progetto pilota;
- Last but not least il paese stesso che, attraverso le attività del progetto, il maggiore numero di arrivi e l’indotto a tutti i livelli, sarà spronato a intervenire sulle strutture e sulle infrastrutture.
Tempi in cui il cambiamento è atteso
La durata complessiva del progetto è prevista in 18 mesi.
Si prevede una rendicontazione parziale per coprire parte delle spese ingenti. La rendicontazione completa è prevista in autunno 2022.
Attività previste nel corso del 2021:
- raccolta informazioni territoriali e bibliografiche (primavera);
- produzione e installazione nel Museo del plastico della Grigna, con funzione promozionale rispetto alle attività in corso e future (estate);
- raccolta sul campo e con interviste delle informazioni sulla flora e la fauna delle Grigne, con documentazione fotografica (primavera-autunno);
- sperimentazione delle soluzioni migliori per le proiezioni (estate);
- una decina di gite accompagnate dall’associazione Guide del Lario e delle Grigne lungo i tre itinerari del progetto raccogliendo informazioni sull’interesse del pubblico per orientare lo sviluppo dei contenuti multimediali per i sentieri (a partire dall’estate);
- ricerche nel campo geologico e archeologico, anch’esse completate entro l’anno 2021;
- Si procederà ad una prima rendicontazione a fine 2021.
Attività previste nel 2022 fino a fine progetto:
- elaborazione dei layers da proiettare sul plastico e delle informazioni da distribuire nei punti d’interesse lungo i percorsi sulla base delle ricerche geologiche, archeologiche e naturalistiche (inverno e primavera 2021-22);
- installazione dei QR Code e dei supporti informativi (primavera 2022 nei percorsi a bassa quota, estate 2022 nei tratti in alta montagna);
- inaugurazione e verifica del gradimento del progetto (agosto 2022);
- rendicontazione finale del progetto (ottobre 2022).
Strategia d’intervento
Modalità di realizzazione dell’intervento
L’esperienza fin qui e quello che insegna
La strategia del progetto emerge dalle seguenti osservazioni fatte direttamente dal soggetto proponente:
- il pubblico degli sportivi e quello che visita il Museo delle Grigne non sono mondi separati: parecchi visitatori del Museo gradirebbero l’accompagnamento di guide per effettuare gite in Grigna, mentre gli escursionisti lamentano l’assenza di indicazioni e di informazioni lungo i sentieri;
- le famiglie chiedono all’Ufficio turistico (a Villa Clotilde, accanto al museo) delle gite in montagna con il valore aggiunto della guida-narrazione;
- gli strumenti tecnologici di cui si è dotato il Museo negli ultimi anni (touch screen, realtà aumentata, tablet) sono molto graditi ai visitatori di ogni età e si sono dimostrati un linguaggio vincente che conviene utilizzare laddove possibile;
- i contenuti, anche quelli veicolati attraverso device t ecnologici, sono soggetti a obsolescenza;
- la segnaletica in montagna è soggetta a forti sollecitazioni, intemperie e vandalismi; in alcuni percorsi in Grigna cartelli e pannelli sono ormai distrutti da vento e neve.
Direttrici di progetto basate sull’esperienza
- Offerta culturale: rispondere alla domanda di cultura da parte degli escursionisti e rispondere alla domanda di attività all’aria aperta, accompagnata e in sicurezza, dei visitatori del Museo;
- pubblici: considerare questi due pubblici come in parte coincidenti, invitando gli escursionisti a visitare il Museo e i visitatori del Museo di andare a camminare in montagna, attraverso rimandi incrociati tra territorio e Museo;
- decisioni informate: costruire sull’esperienza acquisita: per esempio, verificato che il pubblico (adulti e bambini) del Museo apprezza l’accesso ai contenuti attraverso device interattivi e che apprezza forme di guida-narrativa, percorrere queste strade per veicolare l’offerta culturale; di fronte a scelte che non si possono basare su esperienza pregressa, effettuare, laddove possibile, dei test;
- rispetto dell’esperienza del pubblico: sostenere l’offerta culturale dentro e fuori dal Museo con il ricorso a media che rispettino il contesto e l’esperienza in cui la persona è immersa al momento della fruizione: l’intervento nel Museo è complementare alle esperienze già offerte (in termini di informazioni proposte e di modalità di fruizione); l’intervento sui sentieri è pensato per inserirsi nell’esperienza della passeggiate e non distrarre da essa (si privilegiano forme di racconto audio, piccole interazioni e Realtà Aumentata rispetto ai testi e alle immagini statiche, il cui impiego viene limitato ai casi in cui portino valore aggiunto);
- flessibilità: ricorrere a soluzioni che permettano un agevole aggiornamento dei contenuti, per esempio il tool dovrà essere aggiornabile via web e i pannelli informativi applicati sui totem facilmente sostituibili;
- durabilità: prevedere soluzioni sostenibili nel tempo. Per esempio per i totem ci si sta orientando verso soluzioni resistenti a intemperie ed eventuali vandalismi nonché in grado di accogliere eventuali pannelli informativi estranei al progetto e di essere adottati come segnaletica in altri contesti sulle Grigne. La scelta tecnica è stata discussa in Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera dove ha riscosso apprezzamento ed è stata espressa l’intenzione di armonizzare tutta la segnaletica accessoria del Parco Regionale della Grigna Settentrionale allo stesso modo.
Fattori esterni che possono influire sull’esito dell’intervento
Fattore Covid-19: le raccomandazioni sanitarie anti-covid possono perdurare nel tempo. Fatto salvo un lockdown radicale, il “museo diffuso” abbinato ad attività sportiva all’aperto appare una soluzione ideale per garantire una fruizione in sicurezza,
Fattore climatico: il rapido deterioramento delle bacheche in legno poste lungo i sentieri (garantite 4-5 anni) e la frequente distruzione di cartelli per mano di vandali sono una vista triste lungo i sentieri. Questi problemi saranno evitati con dei totem solidi, a base triangolare per non subire danni da neve e vento, con QRCode e pannelli resistenti applicati in modo tale da permettere aggiunte, sostituzioni, aggiornamenti.
Fattore obsolescenza: il Museo non è solo luogo di conservazione, ma anche di ricerca continua. Alcuni dati richiedono una revisione frequente (come le grotte scoperte in Grigna che aumentano di anno in anno!), altri consentono tempi più dilatati. Si intende optare per una tecnologia che permetta di caricare le informazioni, offerte nel museo e all’esterno, in autonomia, così da poter intervenire facilmente con revisioni e integrazioni.
Fattore sostenibilità economica: alcuni interventi, nei musei e sul territorio, non reggono al tempo e certe novità inizialmente attraenti invecchiano rapidamente. Il progetto propone materiali e apparecchiature durevoli sia all’interno sia all’esterno, e soluzioni che, pur se originali e innovative, rispondano a domande specifiche del pubblico, si muovano lungo direttrici collaudate e puntino sull’efficacia nella veicolazione/fruizione dei contenuti più che sulla spettacolarizzazione delle soluzioni stesse.
Fattore manutenzione: il Parco Regionale della Grigna Settentrionale conta 300 km di sentieri; tenerli tutti in ordine è una sfida improponibile. Il progetto all’esterno si svolge lungo tre itinerari. Il primo, che porta dal Vo’ di Moncodeno al Rifugio A. Bogani, è tra i più frequentati della Grigna e della Lombardia, oggetto di regolare manutenzione da parte del Parco. Il secondo, che gira attorno al Monte Fopp, è una strada agro-silvo-pastorale tagliafuoco mantenuta in buone condizioni dal Comune di Esino Lario. L’anello archeologico della Val d’Esino, per il lato occidentale ricalca il Sentiero del Viandante nella sua versione alta, regolarmente tenuto in ordine, mentre la restante parte ricalca strade mulattiere del comune di Esino e qualche tratto che il progetto prevede di valorizzare e poi di mantenere con l’ausilio delle associazioni di volontariato presenti a Esino.
Le azioni in cui si articola il progetto
Azione 1 - Coordinamento tecnico-scientifico e amministrativo
Per assicurare un coordinamento efficace all’interno del progetto verrà individuato un soggetto che si occuperà del Coordinamento del Progetto. Il coordinamento avrà come obiettivo quello di:
- predisporre, in caso di finanziamento, un piano dettagliato delle azioni necessarie e dei relativi tempi;
- monitorare l’andamento del progetto e verificare lo stato di avanzamento;
- individuare opportunità/criticità in corso d'opera;
- analizzare i risultati del progetto e supportare le fasi di rendicontazione.
Il Coordinatore sarà responsabile per garantire un costante flusso di informazioni verso i soggetti che partecipano al progetto nonché verso la stessa Fondazione, anche con la trasmissione di report intermedi e di relazioni sull’andamento del progetto.
Si segnala che l’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus ha già esperienza di rendicontazione per Cariplo, in particolare per l’ambizioso progetto “Wikimania Esino Lario - Protagonismo culturale offline e online”.
Per la parte tecnologica è prevista una figura di raccordo e supervisione tra il team e i fornitori.
Il progetto In & Out prevede la messa in gioco di numerosi e sofisticati profili di competenza: specifiche del progetto sono, sul fronte dei contenuti, competenze di tipo archeologico, naturalistico, geologico, etnografico; su quello della realizzazione servono competenze di tipo tecnologico (hardware e software per tool e proiezione su plastico, stampa 3D), e tecnico-progettuale (totem, visualizzazione dati, aggiustamento ottico dell’elevazione della montagna per ottenere visivamente un effetto di realtà). A queste si aggiungono competenze in ambito amministrativo, comunicazionale/marketing, di coordinamento.
Il gruppo di lavoro di sette persone è organizzato in modo tale da comprendere al proprio interno tutte le sopracitate competenze; le scelte progettuali sono state (e saranno) discusse all’interno del team così da poterne apprezzare le varie implicazioni scientifiche, ambientali, tecnologiche, economiche, di comunicazione e poter prendere decisioni che al contempo rispettino le esigenze di ognuna e sfruttino le potenzialità di ogni ambito. Rispetto alle decisioni da prendere esiste una chiara e riconosciuta responsabilità (Responsabile di progetto), in termini di approccio si cerca comunque di raggiungere il consenso del gruppo sulle scelte fatte, la cui coesione è ritenuta cruciale per la riuscita del progetto.
Azione 2 Plastico del Gruppo delle Grigne con proiezione
Nel Museo delle Grigne è prevista l’installazione di un plastico 3D del Gruppo delle Grigne sul quale verrà proiettata una serie di visualizzazioni di dati relativi alla flora, alla fauna, alla geologia e alla storia del territorio, nonché una rappresentazione dei percorsi tematici in esterno, anello di congiunzione volto a promuoverne la fruizione.
Il plastico di grandi dimensioni (180x100 cm), con una lieve deformazione in altezza per restituire un’impressione visiva realistica della montagna (appiattita altrimenti dal punto di vista elevato del fruitore) è attrezzato con due proiettori e posato su un piano intorno al quale può distribuirsi il pubblico, che può fruire della visualizzazione a 360 gradi. Per testare la deformazione in altezza della montagna e la proiezione verrà prodotto innanzitutto un plastico di dimensioni ridotte.
Per la proiezione, con layers singoli o in successione (per esempio per illustrare l’evoluzione della copertura boschiva delle Grigne) e brevi filmati, si privilegerà un linguaggio visivo immediato, dinamico e coinvolgente, che vada a integrare nei contenuti e nella modalità di fruizione quanto già presente nel Museo (per i contenuti cfr. Azione 3).
Sono previste una fase di raccolta di informazioni (questionario) presso il pubblico per verificare i filoni tematici di maggior interesse, e una fase di validazione (questionario e/o interviste, se possibile con il supporto di studenti, nonché verifica sul registro del Museo e sui social) in termini di gradimento di quanto prodotto. Si vorrebbe infatti riprendere appena possibile la collaborazione con le scuole del territorio, così da rispondere adeguatamente alle esigenze delle giovani generazioni.
L’installazione è progettata in modo tale da poter essere aggiornata e manutenuta agevolmente avvalendosi delle risorse interne del team senza il ricorso a servizi esterni.
È prevista la proposta di fine settimana integrati con visita del museo, pernottamento e gita, per esempio alla ghiacciaia del Moncodeno.
Azione 3 - Predisposizione di contenuti naturalistici e storico-etnografici-archeologici
Il progetto coinvolge diverse aree tematiche affidate a una squadra molto competente (cfr. biografie allegate). Di seguito si illustrano le attività previste nelle varie aree tematiche che verranno veicolate in forma narrativa e interattiva nei punti di interesse lungo i tre itinerari e attraverso layers dinamici proiettati sul plastico delle Grigne nel Museo. Ai fini della proiezione sul plastico nel Museo i contenuti verranno forniti in formato GIS (Geographic Information System) rielaborato graficamente.
Geologia
Per quanto riguarda gli aspetti geologici, verrà rappresentato, su un primo livello del plastico, il substrato roccioso: le caratteristiche e la distribuzione dei diversi litotipi e il loro assetto strutturale sono infatti basilari nel determinare le forme del paesaggio alla macroscala, ma, attraverso i ritrovamenti paleontologici, permettono anche di immaginare gli ambienti e i climi in cui si sono formati i vari tipi di rocce, più di 200 milioni di anni fa. Su questo si sovrapporrà un livello che mostra la distribuzione dei depositi superficiali e delle morfologie più caratteristiche, che, in quanto risultato di un’evoluzione del territorio lunga quasi 20 milioni di anni, permettono di ricostruire la successione di eventi che ha portato alla complessità del paesaggio che oggi osserviamo, dove fiumi, ghiacciai e gravità hanno lasciato la loro impronta. Con immagini e sequenze dinamiche verrà approfondito in particolare il ruolo dei ghiacciai nel modellamento del territorio. Il terzo livello rappresenterà quella che è una delle peculiarità del territorio: il fenomeno carsico. Oggetto di attività di esplorazione e ricerca da parte degli speleologi da oltre 100 anni, lo studio del carsismo profondo delle Grigne ha portato alla luce grotte e sistemi carsici che hanno posto la Grigna settentrionale tra le aree speleologiche più importanti nel contesto europeo. Sarà rappresentata la distribuzione delle oltre 1200 grotte (codice Habitat 8310) dell’area, ma verranno anche riportate, con immagini dinamiche, le conoscenze attuali sullo scorrimento delle acque sotterrane che, come dimostrato da studi idrogeologici, alimentano sorgenti fondamentali per la captazione di acqua potabile e per il sostentamento delle comunità che vivono sotto i versanti della Grigna. I dati per la realizzazione dei diversi livelli cartografici saranno ricavati dall’abbondante bibliografia e cartografia geologica disponibile, in particolare dalla nuova carta geologica nazionale curata da Regione Lombardia (Foglio Lecco) e, per quanto riguarda il carsismo, dai dati del Catasto delle Grotte Lombarde messi a disposizione dalla Federazione Speleologica Lombarda.
Flora
Sotto il profilo della flora e della vegetazione, due saranno le tematiche sviluppate e rappresentate. La prima è la dinamica della vegetazione nel tempo, evidenziando il rapporto tra le aree prative e forestali, dove l’azione prima, e l’abbandono poi da parte dell’uomo, ha avuto un ruolo determinante sullo stato attuale. Inoltre saranno distinte ed evidenziate le differenti tipologie forestali presenti nell’area, per poter trasmettere l’importanza della coesistenza delle diverse foreste che insieme ricreano un mosaico di habitat e una maggiore biodiversità. Tra gli habitat presenti, tra i più rilevanti si citano i castagneti (codice Habitat 9260), le faggete (cod. Habitat 9130 – 91K0) e le laricete (cod. Habitat 9420). LR 10/2008, come per esempio Physoplexys comosa; le orchidee selvatiche, piante tanto apprezzate quanto sconosciute.
Il secondo tema riguarda invece un approfondimento degli areali di specie floristiche di pregio che sono presenti sul territorio delle Grigne: la Primula glaucescens, specie endemica lombarda e rappresentata nel logo del Parco della Grigna Settentrionale; specie endemiche con particolare riferimento a quelle tutelate dalla Direttiva Habitat e in genere tutelate dalla
Per la realizzazione dei layers e dei punti di interesse lungo gli itinerari, è necessario un approfondito lavoro di studio e analisi della bibliografia specializzata e scientifica, riprendendo sia le pubblicazioni storiche che quelle più attuali, dato che non è disponibile ad oggi uno stato di fatto reale per le specie considerate. Inoltre è necessario effettuare una serie di monitoraggi di campo per la verifica delle segnalazioni storiche e per definirne l’attuale diffusione di massima e densità delle popolazioni. Questa fase di lavoro è programmata per l’intera stagione vegetativa del 2021, per verificare la presenza delle specie nelle epoche di maggiore contattabilità delle specie (epoca di fioritura) che tuttavia varia in funzione delle quote altimetriche.
Fauna
Per quanto riguarda gli aspetti faunistici si prevede di illustrare la diffusione di specie che suscitano affetto nel grande pubblico (cervo, capriolo, camoscio), galliformi (gallo forcello, di interesse conservazionistico) e di specie opportuniste che si stanno diffondendo con gran velocità nelle aree montane quali il cinghiale, mostrando l’evoluzione temporale della presenza di queste specie.
Il lavoro di reperimento dei dati verrà svolto sul territorio e attraverso lo studio e l’analisi delle informazioni storiche e bibliografiche, dei censimenti venatori, delle banche dati degli enti locali e sovralocali (es. dati relativi al risarcimento danni per investimento fauna selvatica) unitamente a interviste ai gruppi venatori locali.
Una volta reperiti questi dati, occorrerà organizzarli per permettere analisi ed elaborazione successive. Si prevede di geo-referenziare tutti i dati faunistici disponibili dalle differenti fonti in modo omogeneo e confrontabile con metodi di analisi faunistica standardizzati. Una volta uniti i dati georeferenziati alla banca dati e informazioni si passerà all’elaborazione per la creazione di mappe geografiche per le specie faunistiche target.
Si passerà quindi all’elaborazione dei dati, mediante modelli di analisi faunistica e geografica (GIS), utile per la restituzione dei dati sotto forma di layers cartografici tematici.
Infine queste, unitamente a tutte le informazioni di carattere faunistico che si riferiscono al territorio di progetto, saranno sintetizzate e rese adatte al potenziale pubblico fruitore mediante predisposizione di contenuti tematici specifici per i “punti di interesse” dislocati lungo gli itinerari tematici.
Archeologia
Sono diversi i contesti rinvenuti e i resti di monumenti ancora presenti sul territorio che testimoniano l’importanza del lecchese in particolare dalle fasi preromane fino al Medioevo. Cerniera tra la pianura padana e i percorsi che conducevano in Svizzera e da lì verso il centro dell’Europa, sono ben riconoscibili alcune direttrici di traffico che, a seconda dell’epoca storica, dalla Brianza e il Bergamasco si snodavano verso il Lario e le Prealpi. I materiali conservati presso il Museo delle Grigne mostrano la grande attrattiva che il territorio esercitava in epoca preromana soprattutto per le sue importanti risorse minerarie (Ferro in particolare) come segnalano i ritrovamento di armi dalle necropoli di Esino, Varenna e altre la cui produzione locale sembra essere oggi confermata dalle analisi scientifiche.
La tensione che queste ricchezze suscitavano emerge nella frequenza delle armi che accompagnano i corredi funerari del periodo dell’occupazione gallica che precede l’arrivo dei romani e che si sovrappone in modo massiccio a una più sporadica presenza di epoca precedente. Con l’arrivo dei romani l’area mantenne una certa importanza soprattutto per le reti dei percorsi, strategiche per l’Impero romano. È proprio da questo periodo che la “via del Viandante” si è strutturata divenendo una via privilegiata nelle comunicazioni di Lecco con il nord. La direttrice, che accoglie da questo periodo una più articolata rete di diramazioni che si sviluppano verso la conca di Esino, la Grigna e la Valsassina, mantenne, dopo la caduta dell’Impero, un ruolo importante come segnala la presenza di monumenti e tracce di insediamento relative già a epoca tardoantica e poi medievale come il Castello di Vezio, la torre di Esino e l’insediamento sul colle di Sant’Ambrogio.
Proprio su quest’ultimo, sulla base di un accordo di convenzione tra Università Cattolica e Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, ha preso avvio un progetto di ricerca con l’obiettivo di comprendere e definire i caratteri di questo contesto dal rilevante potenziale archeologico e informativo; in parallelo, ampliando l’attenzione a tutta l’area qui in oggetto e riconsiderando con uno studio approfondito i contesti presenti nel Museo delle Grigne e altri conservati in diverse altre realtà museali lombarde, l’università Cattolica intende recuperare tutte le informazioni di carattere archeologico, storico, cartografico e paesaggistico disponibili; sulla base di queste informazioni verranno realizzati supporti specifici che cercheranno di raccontare la storia della Grigna nei secoli.
I supporti multimediali progettati consentiranno di restituire al pubblico il senso più generale del rapporto tra storia, ambiente e risorse del territorio immergendolo nel lungo fluire della Storia e delle vite degli uomini - dei quali verranno proposte anche tracce etnografiche giunte fino a noi in forma di leggende.
Azione 4 - Valorizzazione itinerari tematici naturalistici e storico-etnografico-archeologici
In corrispondenza dei punti di interesse lungo i tre itinerari si prevede il posizionamento di totem con attivatori (per esempio QR code) che consentano l’accesso a contenuti multimediali. I contenuti e la loro forma (audio, immagini, testo, video, realtà aumentata, contenuti interattivi), verranno calibrati in modo tale da arricchire e non interferire con l’esperienza complessiva del fruitore impegnato nell’escursione.
I totem
Per l’interazione con i contenuti sono possibili diverse soluzioni, in corso di valutazione: app, web app, internet puro. I criteri di selezione sono i seguenti:
- sostenibilità economica, ovvero il costo di produzione e i costi del mantenimento del tool nel tempo. Vengono inoltre considerate come variabili alcune opzioni, come l’inserimento di contenuti in realtà aumentata, al quale se troppo oneroso si rinuncerà;
- aggiornamento dei contenuti agevole e in autonomia, senza ricorso a servizi esterni;
- qualità dell’esperienza per il fruitore, che dovrà poter scaricare i contenuti agilmente tenuto conto della copertura del segnale sugli itinerari e senza sovraccaricare la memoria del proprio cellulare (massimo 50 Mb nel caso di una app, l’oggetto più pesante da scaricare). Si considererà anche la qualità dell’esperienza in termini di interazione con il tool.
Gli stessi criteri si sono applicati ai totem. Questi hanno base triangolare (25x25x25 cm) con copertura inclinata per ridurre l’impatto di vento, acqua e neve. In termini di materiale sono in via di valutazione diverse soluzioni (lamiera in alluminio o acciaio inossidabile), si deciderà in base al costo per unità, al peso (considerata la necessità di trasportare l’oggetto lungo i sentieri), alla resistenza nel tempo, alle intemperie e a eventuali vandalismi.
Il totem è forato per poter ancorare con ribattini dei pannelli in dbond con i contenuti e il marcatore per attivarli. Questa soluzione, oltre ad offrire un buon grado di resistenza, permette un facile aggiornamento dei contenuti. Come già fatto al Museo sono previsti contenuti proposti ad altezza di bambino, progettati appositamente per i più piccoli.
I lati non utilizzati dal progetto si prestano per ospitare contenuti di altri progetti in corso nel territorio. Il progetto dei totem è stato condiviso con la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera che ne ha apprezzato le qualità e ha indicato di volerlo adottare per l’intera area di sua competenza.
Nel corso dell’estate 2021 è prevista, in occasione delle gite guidate, la raccolta di feedback da parte degli utenti, così da mettere a fuoco meglio la domanda di contenuti culturali e le modalità di fruizione più gradite, informazione che contribuirà a indirizzare la progettazione e la produzione dei contenuti stessi. A fine progetto verrà fatta una verifica del gradimento dell’intervento (feedback su social).
Gli itinerari
Si propone di valorizzare tre specifici itinerari utilizzando tracciati di sentieri o mulattiere già esistenti per poter creare un filo logico riconoscibile per ogni itinerario, individuando specifici punti di interesse che consentono all’escursionista di approfondire tematiche naturalistiche e storico-etnografico-archeologiche. È prevista la traduzione in inglese e tedesco.
Nel progetto si propone di definire i seguenti tre itinerari:
- Itinerario del Naturalista
- Itinerario del Paesaggista
- Itinerario dell’Archeologo
Lungo l’Itinerario del Naturalista, che porta dal Vo’ di Moncodeno al Rifugio A. Bogani, si prevede di illustrare le peculiarità del territorio (geologia-carsismo, flora e fauna) con un linguaggio accessibile a tutti gli escursionisti.
L’Itinerario del Paesaggista, che gira attorno al Monte Fopp, in prossimità dell’abitato di Ortanella, è particolarmente adatto per le famiglie, prevede racconti registrati sulle panchine che nei punti panoramici si prestano a narrazioni registrate della storia del paese di Esino Lario, delle caratteristiche del paesaggio, legate per esempio alla formazione del Lago di Como, o a leggende che appartengono alla tradizione locale. L’Itinerario dell’Archeologo si sviluppa nella Val d’Esino e si propone una serie di notizie sul passato remoto e più recente della valle. Anche questo itinerario oltre a notizie storiche offrirà spunti sull’ambiente dai 400 m di Perledo, poco sopra Varenna, ai 1000 m s.l.m. di Ortanella sopra Esino.
Sarà garantito un programma di gite guidate (prenotabile) lungo gli itinerari grazie alla collaborazione con l’Associazione Guide Alpine del Lario e delle Grigne.
Gli Itinerari descritti vogliono integrare sentieri escursionistici in alcuni casi molto frequentati con altri che lo sono meno rendendo visibile e apprezzabile il sedimento culturale e naturale del territorio. Trattano inoltre tematiche che si raccordano con le esposizioni del Museo delle Grigne in modo tale da creare un rapporto stretto tra il Museo e l’ambiente in cui è situato, collegamento che verrà sottolineato anche sul piano delle scelte grafiche.
Sotto il profilo naturalistico, si ribadisce l'importanza di far comprendere meglio ai visitatori l’importanza del sistema carsico presente nella Grigna Settentrionale, dagli abissi di recente esplorazione alle grotte note al pubblico, come la Ghiacciaia del Moncodeno. Per la flora saranno evidenziate e valorizzate le specie endemiche rare presenti sui sentieri, o particolarità poco note come la presenza di piante carnivore. Per la fauna saranno illustrate alcune specie caratteristiche dell’ambiente montano della Grigna, valorizzando anche il tema del rapporto tra l’uomo e la fauna selvatica.
Lo scopo del progetto In & Out è la promozione della conoscenza delle Grigne per le loro peculiarità nonché del Museo delle Grigne che del territorio offre testimonianze e informazioni copiose e articolate. Non esiste propriamente un obiettivo di sensibilizzazione, sebbene ci si rifaccia al presupposto che la conoscenza produca rispetto per l’ambiente. Esiste invece la necessità di comunicare il progetto in sé, così da portare gli escursionisti nel Museo ed i visitatori del Museo sui sentieri attrezzati.
A parte le strategie di comunicazione convenzionali per il Museo delle Grigne (sito istituzionale, pagina Facebook, volantini nelle bacheche di Esino) si perseguiranno le seguenti strade:
- sostenitori esistenti: l’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus ha una quarantina di soci attivi in vari settori che verranno ingaggiati nella promozione, oltre che nella realizzazione, delle varie iniziative del progetto, anche sfruttando i loro canali social. A questi si aggiunge la comunità che ruota attorno al paese in quanto residente o affezionata frequentatrice occasionale che si cercherà di coinvolgere innanzitutto attraverso i canali social (solo la pagina Facebook del Museo ha oltre 400 likes, numero soddisfacente per un piccolo Museo di montagna);
- turismo contiguo: Varenna è uno dei punti obbligati del turismo focalizzato sul Lago di Como, anche per via del porto. Qui si concentrerà una parte dello sforzo di comunicazione per raggiungere i visitatori di Varenna (in parte considerevole stranieri): si promuoverà il progetto con volantini e sticker (con link alla app del progetto) in inglese, tedesco e italiano; analogamente verranno forniti di materiali informativi il Castello di Vezio e i rifugi;
- stampa: verranno contattati giornalisti per comunicare l’iniziativa
- altri canali social: s i proverà a rilanciare la pagina Instagram per verificarne il potenziale. Se a distanza di tre mesi di sperimentazione i risultati risultassero soddisfacenti (paragonabile alle interazioni su Facebook), la pagina Instagram verrà curata regolarmente. I contenuti caricati in partenza saranno di carattere informativo/promozionale;
- in loco sono previste diverse attività:
- conferenze presso il Museo, alcune scuole superiori, in Provincia e in
Comunità Montana per illustrare il progetto e il lavoro di ricerca svolto; per la ricerca condotta dai responsabili scientifici è prevista anche una piccola pubblicazione;
- una passeggiata guidata per itinerario nell’estate 2021 con i curatori scientifici che illustreranno il lavoro in corso, occasione per raccogliere feedback;
- a fine progetto evento di inaugurazione, con incluse le passeggiate guidate dai curatori scientifici.
Organizzazione richiedente
L’associazione Amici del Museo delle Grigne, capofila del progetto, è da vent’anni gestore del Museo delle Grigne. È pure gestore da dieci anni dell’Ecomuseo delle Grigne e con il progetto “Wikimania Esino Lario - Protagonismo culturale offline e online” ha ottenuto un contributo importante da parte di Fondazione Cariplo che ha permesso di organizzare l’incontro mondiale di Wikipedia a Esino nel 2016. In seguito ha raccolto l’adesione di tutti i sindaci della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera a “Wiki Loves Monuments” (per l’inserimento di immagini su Wikipedia), ha permesso ampia formazione sui progetti Wikimedia e contribuito a inserire la sezione “Wikimania” nel Museo delle Grigne con un allestimento innovativo.
Con quattro progetti vinti sui Bandi Cultura di Regione Lombardia negli ultimi cinque anni (nel 2015, 2017, 2018 e 2019), l’associazione ha arricchito il museo di nuove sezioni, ha riprogettato la pannellistica introducendo percorsi per i più piccoli, introdotto strumenti tecnologici di pregio che permettono una visita interattiva delle collezioni, effettuato ricerche e pubblicazioni.
L’associazione interagisce da sempre con l’esterno con progetti come “Vestire i paesaggi” fondato sulla collaborazione con più città del territorio e con commesse ad artisti. È stata premiata per il sostegno all’arte contemporanea e per l’uso delle licenze libere su tutto il materiale prodotto. Da tempo collabora con i licei del territorio in alternanza scuola-lavoro con benefici reciproci.
Il progetto è pienamente coerente con le finalità dell’associazione per il sostegno e la diffusione culturale che persegue.
Crediti
Hanno collaborato alla stesura del progetto “In&Out nel cuore della Grigna - Dialogo tra Museo e Territorio”: Catherine de Senarclens-Pensa, Giorgio Baratti, Andrea Ferrario, Alessandro Monti (tecnico facilitatore Ersaf), Chiara Somajni, Paola Tognini, Luca Triacchini.
Esino Lario, 13 dicembre 2020