Allestimento Museo delle Grigne 1959

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Allestimento del Museo delle Grigne realizzato negli anni Sessanta nella sede storica del museo in Piazza Pietro Pensa a Esino Lario.

Negli anni del secondo anteguerra, l'allora parroco G.B. Rocca, studioso umanista, con geniale iniziativa, raccolse personalmente le più importanti forme botaniche locali, di cui era profondo conoscitore, riuniti gli ultimi reperti gallo-romani venuti alla luce ai margini degli abitati, ottenuta da privati una ricca raccolta di fossili del Triassico dell'Esino, aprì un piccolo museo destinato a far conoscere al pubblico le peculiarità del territorio. Durante l'ultima guerra, purtroppo, tutto venne disperso: si salvarono solo i pezzi archeologici, perché ricoverati nel Museo di Varese. Nel 1957 il Comune di Esino riprese l'iniziativa di Don Rocca, e, con l'aiuto personale e finanziario di molti volenterosi, ricostituì l'antica raccolta paleontologica di Stoppani andata distrutta nel Museo civico di Milano, provvedendo ai locali di esposizione. Nel 1959 fu costituito ufficialmente il "Museo delle Grigne" di proprietà comunale che oggi, con l'appoggio della Regione Lombardia, di numerosi studiosi locali ed amici, vuol diventare un centro culturale, raccogliendo attorno a sé, accanto ai giovani di Esino, frutto del seme gettato dal secolare attaccamento alla scuola, la colonia di villeggianti tanto affezionata al paese. Da oltre un decennio il Museo delle Grigne è gestito dall’Associazione “Amici del Museo delle Grigne – Onlus”, che ne cura l’allestimento e l’apertura al pubblico. L'allestimento della nuova sede, nel parco della Villa Cazzaniga (sede dell’Archivio Pietro Pensa) è previsto per il 2013 e ospiterà le raccolte attuali e arricchite con nuovi strumenti telematici.

Obiettivi e approccio del Museo delle Grigne

Il museo ricostituito nel 1959 dall'Ingegner Pietro Pensa viene istituito come "museo del territorio". Esso interessa la vallata orientale del Lario ed è "composito", ma relativo a materiale esclusivamente locale: reperti archeologici (molto abbondanti nella zona), raccolta paleontologica completa dei fossili del calcare di Esino, raccolte di pietre locali, oggetti etnografici di ogni genere, animali locali ambientati nel loro habitat, flora locale, memorie e documenti relativi alla storia e al folclore.


Bibliografia

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